Mascherine in Sicilia da Roma. Durante la relazione che si è tenuta oggi all’Assemblea Regionale, l’assessore alla Salute Ruggero Razza ha fornito degli aggiornamenti riguardo la disponibilità di dispositivi di sicurezza in Sicilia.
Data la grossa domanda di mascherine e guanti che si è venuta a creare con la diffusione del nuovo Coronavirus in Italia, le scorte sono iniziate a scarseggiare anche tra gli operatori sanitari e tutti gli addetti all’assistenza delle persone in difficoltà.
Razza ha annunciato che durante la notte è stato trasportato in Sicilia un grande carico di mascherine di tipo Ffp2 da parte della Protezione Civile nazionale. Le mascherine filtranti di tipo FFP (che sta per Filtering Facepiece Particles) sono quelle adeguate ad affrontate il virus in quanto riescono a garantire una buona protezione e isolamento.
Secondo il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci però non tutte le mascherine spedite da Roma sarebbero adeguate ad affrontare l’emergenza. Musumeci, in un intervento al programma televisivo di La7 “L’aria che tira”, ha mostrato i dispositivi di sicurezza arrivati e ne ha criticato la qualità. “È arrivato un ‘panno’ che di solito si usa con un poco di detersivo per pulire un tavolo. Non può essere una mascherina, non si può andare in guerra con le fionde. Non è possibile. Mi chiamano i sindaci, i medici che chiedono le mascherine, non sanno che le aspettiamo da Roma. Non voglio polemizzare, ma siamo arrivati a un punto di non ritorno”.
Musumeci si è dimostrato allarmato anche per il ritardo nell’approvvigionamento di mascherine e guanti che sta rendendo molto complicato e rischioso il lavoro degli operatori sanitari. “Ai primi di marzo bisognava requisire le aziende e dire: ‘voi da domani produrrete questo tipo di prodotto’. Si fa così quando si è in guerra, non si cerca il mercato, Consip, la gara. In una condizione straordinaria si agisce con provvedimenti straordinari. La quinta-sesta forza economica del mondo non può pensare di partecipare a una gara internazionale per le mascherine e poi fare arrivare questi panni”.
Il Governatore siciliano ha proseguito poi scagliandosi contro le istituzioni europee, che non avrebbero dimostrato un completo supporto al nostro paese in questa situazione di grave emergenza sanitaria: “E’ una vergogna. L’Europa non c’è, è cinica, si gira dall’altra parte, è individualista, è egoista. Era una grande occasione per l’Europa per dimostrare di essere un’idea prima ancora che una lobby. Ma purtroppo ha dimostrato di essere ancora lobby e non Idea. Questa è la verità purtroppo”.
Nel frattempo il Governo regionale ha autorizzato un’ulteriore commessa per dispositivi di sicurezza, chiedendo la disponibilità alla produzione alle aziende siciliane.
È stato deciso anche di allestire in ogni provincia siciliana dei Covid-hospital. Saranno delle strutture sanitarie totalmente dedicate alla cura dei pazienti risultati positivi al tampone per il Coronavirus.
“Abbiamo adottato dei modelli organizzativi, riconvertendo alcune strutture ospedaliere”, ha annunciato l’assessore Razza. “Nella seconda fase saranno coinvolte tutte le province. La fase di riconversione è una scelta profondamente necessaria, dobbiamo mettere sul piatto la necessita di assicurare un luogo di cura e allo stesso tempo di continuare l’ordinarietà ospedaliera. Essendo in una fase di emergenza quindi è necessaria la riconversione di alcune strutture ospedaliere”.
Queste quindi le nuove misure adottate dalla Regione Sicilia per contrastare l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. Sono al vaglio anche nuovi provvedimenti per l’isolamento ed il monitoraggio dei cittadini rientrati in Sicilia dal Nord nelle ultime settimane, e dei loro familiari.
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