La seconda sezione del Tar di Palermo ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Lipu e Wwf contro il calendario venatorio 2020-2021 in Sicilia. Con l’ordinanza emessa oggi, si hanno dunque delle consistenti modifiche alla stagione di caccia e viene accolta ora la censura alla preapertura, che però è già avvenuta, nei primi giorni di settembre.
Viene infatti completamente sospesa la caccia al coniglio per l’assenza di censimenti; le specie Pavoncella e Moriglione sono sottoposte a protezione integrale; sono anche vietate immissioni e abbattimenti di Fagiano e Starna. Infine viene vietata fino a gennaio la caccia alla Beccaccia.
Il Tar Sicilia ribadisce “la preminenza dell’interesse faunistico-ambientale rispetto all’interesse alla pratica della caccia; in mancanza di certezza scientifica, l’attività di programmazione, regolatoria e amministrativa deve ispirarsi al principio di precauzione”.
Gli ambientalisti (che non escludono nuove azioni legale) chiedono l’esecuzione immediata dei divieti e l’intensificazione dei controlli. E rilanciano: “Appare grave la posizione tenuta in questa vicenda dall’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera che ha emanato atti identici a quelli in passato, dichiarati illegittimi, solo per raccogliere il consenso della parte più estremista del mondo venatorio, causando al contempo un danno al patrimonio faunistico regionale e facendo fare ancora una volta una pessima figura alla Regione Siciliana”.
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