Caccamo, morte di Roberta Siragusa: è caccia al complice
Ancora incertezze sulla giovane uccisa dal proprio fidanzato a Caccamo. Un passaggio nel provvedimento del gip di Termini Imerese, che applica la custodia cautelare in carcere a Pietro Morreale, recita: “non può peraltro escludersi che egli (Pietro Morreale) sia stato coadiuvato nell’azione successiva, relativa all’occultamento degli elementi di prova, che comunque è certo che sia stata agita (basti pensare alle chiavi di casa della ragazza e ad altro materiale rinvenuto combusto presso il campo sportivo di Caccamo)”.
Chi potrebbe aver aiutato allora Pietro Morreale ad occultare il cadavere di Roberta Siragusa, la fidanzata uccisa? Il giudice si sofferma sulle sette ore trascorse dall’omicidio al momento in cui Morreale e il padre si sono presentati in caserma.
I carabinieri hanno sequestrato in camera del sospettato un tablet e un cellulare, entrambi senza sim e senza scheda di memoria. Oltre alla Fiat Punto vista passare quattro volte nei pressi di Monte Rotondo dove è stato trovato il cadavere della giovane. Sull’auto sono in corso i rilievi dei carabinieri per gli accertamenti. Ancora da chiarire come sia stata uccisa Roberta. A stabilirlo sarà l’autopsia, ma il quadro è allarmante: la giovane aveva la parte superiore bruciata e i capelli rasati. Non è chiaro se siano stati tagliati o abbiano preso fuoco.
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