Borgo dei Borghi, Palazzolo Acreide vincitore morale dubbi su responso

Borgo dei Borghi. La vittoria di Bobbio nell’oramai annuale kermesse televisiva di Rai Tre che incorona il Borgo dei Borghi ha disatteso le legittime aspettative della comunità di Palazzolo Acreide e le sue bellezze.

La gara sul Borgo dei borghi su Rai Tre, vinta dal paese di Bobbio davanti a Palazzolo Acreide, è finita in una interrogazione di Italia Viva in vigilanza Rai per sospetto di conflitto d’interessi. Il voto della giuria di esperti ha ribaltato quello popolare dal paesino dell’Emilia Romagna, che ha superato Palazzolo Acreide che aveva ricevuto più consensi dal televoto. Il deputato di Italia Viva, ed ex dem, Michele Anzaldi ha presentato una interrogazione durissima. Nel mirino il presidente della giuria qualificata, il critico d’arte Philippe Daverio.

Il risultato della giuria popolare, spontaneo e libero da qualsiasi condizionamento, aveva portato Palazzolo Acreide a guidare abbondantemente la classifica provvisoria con un significativo 42% dei voti. Risultato, ribaltato dal voto della giuria tecnica guidata da Philippe Daverio che, molto probabilmente, ha abiurato l’imparzialità imposta dal ruolo per assegnare la vittoria a Bobbio.

Borgo dei Borghi, la cittadinanza onoraria a Daverio

Imparzialità forse sconfessata dal forte legame che lega Daverio a Bobbio per via della cittadinanza onoraria conferita l’anno scorso dal borgo piacentino allo storico dell’arte.

“Il disappunto dei Palazzolesi e dei siciliani avverso le modalità con le quali si arriva all’individuazione di Bobbio quale borgo dei borghi sono più che giuste e vanno portate avanti con convinzione – ha affermato l’esponente siracusano del governo regionale, Edy Bandiera – Chiediamo pertanto che venga fatta al più presto chiarezza su di un risultato venuto fuori in modo maldestro e assai discutibile.

Palazzolo Acreide, col pieno sostegno da parte delle istituzioni nazionali e regionali, deve andare a fondo su questa vicenda e perseverare nell’ottenimento di un riconoscimento che gli italiani le avevano attribuito in virtù non soltanto delle sue bellezze, che hanno contribuito al riconoscimento della Val di Noto quale Patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco, ma anche delle sue eccellenze enogastronomiche”.