Bonetti “Con il Governo Draghi un evidente cambio di passo”
ROMA (ITALPRESS) – “Il governo Draghi non è tecnico, ma nasce con una progettualità politica chiara. Chi mette in campo un’azione di governo sulla base di una visione strategica fa la migliore politica. Lo fa con una coesione ampia delle forze politiche, con la presenza anche di persone che vengono dal mondo tecnico ma portatori di questa strategia. Il cambio di passo c’è ed è evidente, credo che fosse ciò che mancava nella fase precedente. C’è un cambio di passo positivo dato dalla concretezza delle scelte”. Lo ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’Agenzia Italpress.
“L’Italia doveva avere un governo con una visione strategia e che disegnasse un percorso di ripartenza – ha sottolineato la Bonetti -. Oggi l’esecutivo ha queste caratteristiche. La proposta che Draghi ha fatto alle Camere è chiara. Ne valeva la pena? Sì, bisognava farlo. L’Italia rischiava uno stallo che non potevamo permetterci. Draghi è un uomo delle istituzioni che sta guidando il paese, un uomo capace di grande ascolto, capace di organizzare una strategia coinvolgendo i punti di vista diversi. Credo sia una dote straordinaria e questo ci rassicura”.
Quanto alla durata dell’esecutivo, per la ministra “deciderà il Parlamento, ma questo è un governo che si darà l’orizzonte della legislatura”.
Sul fronte della parità di genere, Bonetti l’ha definita “non solo una questione di giustizia sociale ma di convenienza per l’Italia. Solo un mondo paritario può mettere in campo tutte le energie di cui dispone e ha più chance”.
“La maternità e il lavoro purtroppo sono stati messi in contraddizione, la donna per troppo tempo è stata costretta a scegliere ed è quanto di più sbagliato possa esserci – ha spiegato l’esponente di Italia Viva -. Bisogna incentivare politiche aziendali che da un lato proteggono la donna e dall’altro rendono conveniente la maternità anche per l’azienda. Non possiamo permetterci di restare nella denatalità che ci caratterizza, quindi è conveniente per tutti un investimento nella natalità”.