Blitz antimafia a Palermo: legami con la mafia newyorkese

Blitz antimafia a Palermo e provincia. Disposte 11 misure cautelari per altrettanti esponenti dell’organizzazione criminale: le accuse sono a vario titolo associazione di tipo mafioso, detenzione di stupefacenti, favoreggiamento personale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

Tutti componenti della famiglia mafiosa di Torretta, comune in provincia di Palermo, da sempre con solidi legami con la mafia newyorkese.

Le indagini sono state coordinate dalla Dda e hanno portato nove persone in carcere, una agli arresti domiciliari e una all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

“L’operazione Cristal Tower rappresenta l’esito di un’azione investigativa importante, per la quale esprimo apprezzamento ai Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo e alla Direzione distrettuale antimafia, che ha messo in luce e scardinato le attività criminali di un mandamento storico di cosa nostra palermitana. È la conferma del fatto che la mafia non governa più la città ma è ancora presente. Al contempo, però, è fondamentale mantenere alta l’attenzione”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando.

Il Nucleo investigativo dei Carabinieri coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca hanno svelato gli “affari” del mandamento di Passo di Rigano e della famiglia mafiosa di Torretta, un piccolo paese vicino Palermo, da sempre roccaforte mafiosa alleata dei cosiddetti ‘scappati’, boss della fazione sconfitta dai corleonesi di Totò Riina al termine della seconda guerra di mafia e costretti all’esilio negli Usa.

Ruolo di rilievo nel clan avrebbe Raffaele Di Maggio, figlio dello storico esponente mafioso Giuseppe Di Maggio detto ‘Piddu’, morto nel gennaio 2019.

L’indagine ha messo in luce il legame del clan con esponenti di spicco di “cosa nostra” statunitense capace di condizionare, attraverso propri emissari, gli assetti criminali torrettesi.

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