Bivacchi al Foro Italico di Palermo e abusivismo: sanzioni e sequestri

Negli scorsi giornile Forze dell’Ordine sono state impegnate su più fronti cittadini, in relazione al riscontro di requisiti amministrativi in possesso degli esercenti controllati. Il tema dell’abusivismo commerciale, in tempi di pandemia, si intreccia inevitabilmente con quello del divieto di assembramento e non sono mancati capillari controlli anche sotto questo aspetto.

I servizi sono stati realizzati dalla Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, la Polizia Municipale, Rap e Asp.

Le irregolarità più gravi sono state riscontrate all’interno di un esercizio di via Montalbo, risultato sprovvisto delle necessarie autorizzazioni comunali e sanitarie, per cui si è proceduto alla chiusura coatta ed al conseguente sequestro amministrativo dei locali, al sequestro di oltre cento chili di prodotti ittici non tracciabili ma risultati idonei da personale Asp e quindi devoluti ad istituti caritatevoli. Sono state contestate violazioni pari ad oltre seimila euro.

Nel cuore di Borgo Vecchio è stata scovata un’attività commerciale svolta sulla pubblica via, ma all’interno di un box in lamiera, anche in questo caso sprovvista di autorizzazioni sanitarie e comunali. Si è proceduto alla chiusura coatta, al sequestro della struttura ed al sequestro di prodotto ittico non tracciabile ma idoneo al consumo umano (85 chilogrammi) e quindi devoluto ad istituti caritatevoli. Elevate, in questo caso, sanzioni pari a 3309,00 euro.

Nel contesto dei servizi, altri due interventi sono degni di menzione: nel primo caso, al Foro Umberto I, all’interno di un’area prospiciente il mare e quindi una zona pubblica, è stato sgombrato un bivacco abusivo di alcuni cittadini stranieri che via via avevano installato tende da campeggio e diversa mobilia.

In corso Tukory, un “bancarellaro” di frutta e verdura aveva organizzato una vendita al dettaglio senza la scia sanitaria e senza la scia comunale per una parte di suolo pubblico (occupato quindi in eccedenza rispetto a quello consentito).

Complessivamente, in questo caso, sono state elevate sanzioni che superano i cinquemila euro e sono stati sequestrati, quasi 190 chilogrammi di frutta, devoluti ad istituti caritatevoli.

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