La delibera sulla maxi clinica della discordia è sospesa, ha assicurato nei giorni scorsi il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta. Ma l’Humanitas a Misterbianco ha già provveduto a iniziare i lavori che comportano oneri per circa 80 milioni di euro, senza che il relativo accordo sia stato ancora reso esecutivo. E’ quanto emerge dal verbale della seduta della commissione sanità dell’Ars che il 31 ottobre si è occupato del caso, facendolo esplodere e manifestando inquietudine per i temuti danni erariali. Così, il messaggio alla giunta è inviato: la commissione non c’entra, sono fatti del governo. Quella delibera, approvata in giunta il 2 luglio e passata sotto silenzio, si è dunque trasformata in una nuova grana per l’esecutivo se è vero che l’Udc – che per domani ha riunito il suo gruppo parlamentare – ha minacciato la crisi. Ma il malessere è generale a Palazzo dei Normanni
Inquieti appaiono i deputati. Dino Fiorenza, deputato del Pds, a esempio, manifesta timori “su possibili profili di responsabilità contabile da cui la commissione deve essere tenuta indenne”. Resta il dilemma, che fa proprio Vanessa Ferreri del M5S, “su cosa la commissione possa essere chiamata a deliberare se sono già iniziati i lavori del cantiere per la nuova sede di Misterbianco”, manifestando la sensazione di essere messi davanti al fatto compiuto. Tocca al presidente della commissione Pippo Digiacomo, dopo aver bollato quella delibera del governo come “affrettata”, rassicurare i colleghi e scaricare tutto sulle spalle del governo: “La commissione in ogni caso è estranea e non può avvalorare o supportare alcunché che possa prefigurare, nella vicenda dell’Humanitas di Misterbianco, danni erariali di sorta”. Insomma, sono innanzitutto fatti di Crocetta e della sua giunta, rappresentata in quella seduta dalla titolare della delega alla salute Lucia Borsellino, che ha spiegato come la giunta il 2 luglio avesse “apprezzato la bozza di accordo con la Humanitas”, già accredita nel 2007 per 88 posti letto ad indirizzo prevalentemente oncologico e poi classificata, nel 2009, come struttura oncologica di terzo livello regionale. Finora la struttura privata ha operato con 88 posti letto e un budget di 20 milioni di euro annui. Nel 2012 è stato presentato un progetto di ampliamento per attività libero professionale: “La valutazione di tale richiesta è stata positiva ancorché debba essere rapportata alla rete dei posti letto”. L’accordo quadro approvato dalla giunta prevede fino ad un massimo di incremento di 50 posti letto per acuti più 20 per la riabilitazione oncologica “anche ai fini di riduzione della mobilità passiva extra regionale”: in particolare, i posti letto storici sono 88 più 10 per branche già attive, più 20 di neurologia, altri 20 di ortopedia e altrettanti di riabilitazione. L’accordo con la Humanitas, ha ribadito Borsellino, “non è ancora esecutivo in quanto si attende di poterlo inquadrare nella nuova rete regionale dei posti letto”. Il presidente Digiacomo ha puntualizzato: “Le iniziative immobiliari in corso sono a rischio e pericolo dell’Humanitas e la Regione non ha assunto, al momento, alcun atto vincolante con tale struttura privata. Data la rilevanza del tema – ha avvertito – si ritiene comunque necessario un approfondimento anche di tipo documentale”.
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