Arrestato un uomo a Catania, l’accusa è di omicidio

Il 1° luglio 2023, la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito del
coordinamento delle indagini relative all’omicidio in danno del cittadino albanese I.K. e del tentato
omicidio in danno di L.C. ha emesso decreto di fermo di indiziato nei confronti di Di Benedetto Giovanni Pasqualino (27 anni), in quanto gravemente indiziato, in esito agli elementi acquisiti, della commissione di tali reati nonché di quelli di porto e di illegale detenzione di armi.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalla Sezione Reati contro la Persona
della Squadra Mobile etnea, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione ad una
fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che
dimostrerebbero come il Di Benedetto sarebbe, in concorso con altri, l’autore dell’omicidio ai
danni del cittadino albanese e del tentato omicidio ai danni di un altro soggetto italiano (tuttora
ricoverato).

Le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione, giunta lo scorso 30 giugno, intorno
alle ore 13:19, presso la Sala Operativa della Questura di Catania, con cui si rappresentava che vi
era stata l’esplosione di colpi di arma da fuoco e che a seguito di ciò vi era stato il ferimento di due
persone.

Sul posto, già presente altro personale di polizia che aveva provveduto a cinturare la zona,
operatori della Squadra Mobile, unitamente ad agenti specializzati del Gabinetto Regionale di
Polizia Scientifica, dopo avere effettuato accurata ispezione dei luoghi interessati dagli eventi,
hanno rinvenuto, tra le altre cose, una pistola semiautomatica calibro 38, tre bossoli e cinque
proiettili del medesimo calibro.

Dalla prima ricostruzione degli accadimenti è stato, inoltre, appurato che al Di Benedetto,
pregiudicato per rapina aggravata, estorsione e furto, ed in atto sottoposto alla misura alternativa
dell’affidamento in prova ai servizi sociali, poteva ricondursi sia l’avere attinto con un colpo di
arma da fuoco, l’albanese I.K., deceduto il successivo 3 luglio, sia il ferimento, mediante esplosione
di un ulteriore colpo d’arma da fuoco , del cittadino italiano L.C., azione poi interrottasi per
l’inceppamento dell’arma utilizzata, sia per la reazione della vittima, lanciatosi, con conseguente
caduta al suolo ed ulteriori lesioni da ciò derivanti, dal balcone dell’appartamento teatro
dell’evento, sito al piano secondo dello stabile ove si sono svolti i fatti.

Dopo la commissione dell’omicidio e del tentato omicidio, Di Benedetto si allontanava
dai luoghi, rendendosi irreperibile e così determinando l’esigenza di emissione del fermo.

Le indagini tuttora in corso, anche per risalire alle motivazioni dell’azione omicidiaria –
ragioni che allo stato sembrano potersi ricondurre a contesti illeciti – e per meglio chiarire la
dinamica dei fatti a eventuale presenza di altri soggetti, sono state connotate dalle dichiarazioni
rese da persone abitanti nella zona, dalla disamina di immagini di sistemi di video sorveglianza di
interesse – consentendo di risalire alle fasi antecedenti al delitto, fin dal momento in cui i due
soggetti attinti dai colpi sono arrivati in via Cantone Santo n. 10.

In relazione a tali fatti in data 1.7.2023 il Di Benedetto è stato sottoposto al fermo di
indiziato di delitto emesso da questo Ufficio di Procura, venendo condotto prima presso gli Uffici
della locale Squadra Mobile e, successivamente, ultimati gli atti di rito, associato presso la Casa
Circondariale catanese di “Piazza Lanza”.

Il quadro indiziario raccolto ha poi permesso all’Ufficio di Procura di richiedere ed ottenere
dal competente Giudice per le indagini preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e
l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.