Arrestata Laura Bonafede, la maestra che ‘accudiva Messina Denaro’
Laura Bonafede è stata arrestata con l’accusa di avere aiutato il boss Matteo Messina Denaro nelle sue necessità quotidiane durante la latitanza. La donne è cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato l’identità al boss, ed è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.
La donna é ritenuta una delle principali fiancheggiatrici di Matteo Messina Denaro. Il boss, Laura Bonafede e la figlia di quest’ultima, avrebbero condiviso anche periodi di convivenza durante la latitanza di Messina Denaro. Laura Bonafede, insomma, era legata a Matteo Messina Denaro “da un pluridecennale rapporto ed aveva, in molteplici occasioni, condiviso con lui spazi di intimità familiare, a volte in compagnia della figlia tanto che i tre si definivano ‘una famiglia’”. I due, secondo quanto scritto dalla stessa Bonafede in una lettera trovata dai carabinieri del Ros, si sono conosciuti nel 1997, quando Matteo Messina Denaro era già latitante insieme al padre Francesco. Entrambi erano protetti da Leonardo Bonafede, il padre di Laura, che aveva “concesso” alla figlia di far visita a Matteo Messina Denaro.
Il gip che ha disposto l’arresto ha scritto: “Erano in totale adorazione di Matteo Messina Denaro Laura Bonafede e sua figlia Martina Gentile. Tale adorazione non ha alcuna possibile spiegazione razionale e trova un senso solo nella totale adesione allo spirito, gli ideali ed i comportamenti di uno dei più feroci mafiosi conosciuti in territorio italiano”. “La Bonafede – prosegue il giudice – non ha esitato a organizzare la sua vita per fornire assistenza proprio a colui che è di fatto il responsabile (o uno dei responsabili) della sua sofferenza”. Dalle lettere ritrovate si comprende che la composizione della famiglia mafiosa di Campobello, l’affidabilità dei suoi affiliati e in generale la capacità di controllo del territorio, erano argomenti che stavano molto a cuore alla Bonafede.