Approvato esercizio provvisorio: scoppia la polemica sul numero legale. Il disegno di legge sull’esercizio provvisorio, che viene prorogato fino al 31 marzo, è stato votato ieri all’Ars. Subito dopo la votazione Valentina Zafarana, capogruppo del M5S, Giancarlo Cancelleri, vicepresidente dell’Ars e il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo, hanno dato vita ad una conferenza stampa improvvisata per denunciare l’approvazione del ddl senza numero legale.
“Si era stabilito che la soglia del numero legale era di 33 deputati. Durante la prima votazione i votanti sono stati 32 e il presidente Miccichè aveva rinviato la seduta per “mancanza del numero legale”, ha affermato Lupo. Successivamente, per l’approvazione del ddl, il presidente dell’Ars, per calcolare il numero legale, ha tenuto conto del numero di tesserini inseriti all’inizio della votazione, ovvero 60.
“Ho rispettato pienamente il regolamento dell’Ars che per la validità della votazione prevede l’obbligatorietà della presenza del 50% più 1 dei deputati – ha dichiarato Miccichè -. I presenti erano 60, l’Aula era quindi in numero legale. Hanno espresso il voto favorevole in 31”.
“La decisione – ha aggiunto il presidente dell’Ars – è stata assunta nel solco di autorevoli precedenti parlamentari e segnatamente della Camera dei deputati. Durante la XIII legislatura, Luciano Violante, per evitare di far decadere un importante decreto, considerò presenti in Aula anche coloro che non avevano attivato il dispositivo elettronico. Nello stesso modo si è proceduto oggi a Sala d’Ercole”.
Dopo la decisione di Gianfranco Miccichè di approvare il ddl sull’esercizio provvisorio, si è scatenata la protesta delle forze di opposizione . “Chiederemo – ha detto Valentina Zafarana – la convocazione della commissione regolamento per esaminare il caso che, a quello che ci risulta, non ha precedenti nella storia dell’assemblea. La prima legge di questa legislatura è andata in porto col trucco. Peggio di così l’era Musumeci non poteva cominciare”.
“Non si è mai visto – ha dichiarato Giancarlo Cancelleri – che la presenza in aula venga determinata dal numero dei tesserini, è sempre stata calcolata dal numero dei voti, tanto è vero che quando si effettua la verifica del numero legale si chiede di votare con uno dei tre tasti: il rosso, il verde o il bianco. Dopo il voto, Musumeci se ne è andato con la testa bassa e la coda fra le gambe per quello che aveva combinato Miccichè. Quello che è successo è inaccettabile e oltretutto ha coperto il vero dato politico: non c’è un maggioranza”.
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