Altalena di contagi in Sicilia e il governo è pronto a nuove misure

Salgono e scendono i contagi in Sicilia, dopo il dato confontante di lunedì con 914 nuovi positivi, ieri sono tornati a crescere facendone registrare 1.087 e 31 decessi.

Ma il dato impressionante di ieri è quello nazionale relativo ai decessi, sono state infatti 846 le persone che hanno perso la vita a causa del Coronavirus in un solo giorno.

Le autorità sanitarie sono in allarme, e sottolineano come i comportamenti “scellerati” di questi ultimi giorni li pagheremo tra 15 giorni quando si prevede una nuova impennata di contagi e ricoveri: una storia senza fine.

Il direttore della Prevenzione Gianni Rezza continua a lanciare l’allarme di una situazione fuori controllo e ad invocare il lockdown. Ma i tecnici del Comitato tecnico scientifico sono spaccati e chiedono sì un rafforzamento dei controlli da parte delle forze di polizia, ma non parlano di ulteriori inasprimenti delle limitazioni.

“Il dato dei morti – ha detto Rezza – è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande, con una ripresa dell’epidemia imponente”.

“Ci aspettano tre mesi invernali difficilissimi – gli fa eco il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia -: questo significa autodisciplinarci e credo che l’Italia risponderà: “prima la salute e poi il business”, perché senza la vita non c’è alcun business”.

Il governo oggi incontrerà le regioni proprio per capire se e come attuare eventuali nuove strette per evitare i pericolosi assembramenti visti nello scorso weekend e scongiurare spostamenti non strettamente necessari. Nuovi provvedimenti sono attesi già a partire dal prossimo fine settimana.

Si accelera anche sul vaccino, che sembra l’unica reale via d’uscita dall’emergenza. L’Agenzia europea per i medicinali, l’Ema, si riunirà infatti il 21 dicembre, e non più il 29, per decidere in merito all’approvazione del vaccino.

Un anticipo dei tempi richiesto dal ministro della Salute Roberto Speranza e condiviso dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la quale ha annunciato che è “probabile che i primi europei siano vaccinati prima della fine del 2020”.

Anche il vaccino dell’azienda statunitense Moderna ha ottenuto un primo disco verde dall’Autorità statunitense per i farmaci Fda: “È efficace al 94,1%”. Ma in Italia “i primi significativi effetti della vaccinazione li avremo in primavera – ha sottolineato il premier Giuseppe Conte -. Già a gennaio avremo le prime dosi e gli esperti indicano tra i 10 e i 15 milioni di abitanti vaccinati per ottenere questo effetto in primavera inoltrata, prima dell’estate”.

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