Il Comune di Palermo dovrà risarcire una cittadina rimasta intrappolata tra fango e detriti durante l’alluvione del 15 luglio 2020, un evento che mise a nudo le criticità del sistema di drenaggio della città. La decisione, giunta dalla terza sezione civile del tribunale, stabilisce un risarcimento di circa 30 mila euro, riconoscendo la responsabilità del Comune per non aver adottato le necessarie misure preventive per evitare allagamenti in aree già notoriamente soggette a inondazioni.
La vicenda, gestita dallo studio legale Palmigiano e Associati, riguarda una palermitana intrappolata in auto nel sottopasso di viale Regione Siciliana. Dopo aver tentato senza successo di contattare i servizi di emergenza, è riuscita a salvarsi grazie a una “catena umana” di cittadini che l’hanno aiutata a uscire dal veicolo sommerso. In stato di ipotermia e shock, la donna è stata trovata solo ore dopo dal marito. Il danno al veicolo è stato tale da rendere anti-economica la riparazione.
Gli avvocati Alessandro Palmigiano ed Elisabetta Violante hanno presentato prove che dimostrano come gli allagamenti dei sottopassi di Palermo non siano fenomeni nuovi e come, nonostante la prevedibilità di tali eventi, il Comune non abbia eseguito interventi preventivi adeguati. La sentenza chiarisce infatti che, secondo l’art. 2051 c.c., il custode – in questo caso il Comune – ha l’obbligo di evitare danni a terzi adottando misure proporzionate alla natura e alla funzione della cosa custodita, responsabilità che non può essere esclusa se non in casi di forza maggiore.
Dopo l’allagamento del 2020, il Comune ha iniziato la manutenzione dei canali di drenaggio, segno di una tardiva consapevolezza delle proprie responsabilità. Il giudice Elisabetta La Franca, nella sentenza 5408/2024, ha confermato il diritto della cittadina al risarcimento, sottolineando il nesso causale tra l’inadeguatezza delle misure e i danni subiti.
Per lo studio legale Palmigiano e Associati, questa sentenza rappresenta una conferma dell’applicazione rigorosa delle norme di responsabilità da parte del tribunale, ribadendo l’importanza di interventi preventivi in un contesto urbano vulnerabile agli eventi atmosferici estremi.
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