Le città sommerse non sono una leggenda. C’è n’è una in fondo al Mar Mediterraneo proprio di frante la Tunisia. Uno tsunami nel mar Mediterraneo avvenuto ben 1600 anni fa, il 21 luglio del 365 dopo Cristo.
La città è chiamata Neapolis e si trova nei fondali marini della Tunisia. Neapolis è una antica città romana e la sua ricerca era cominciata già nel 2010. Finalmente dopo 7 anni di duro lavoro l’ equipe di archeologi sono riuscita ad individuarla tutta e a portarla finalmente alla luce.
A confermarlo è l’ultima spedizione subacquea svolta sulla costa tunisina di Nabeul, sotto cui sono stati ritrovati i resti dell’antica città romana di Neapolis, spazzata via proprio da quell’evento catastrofico.
Originariamente Neapolis era un insediamento greco. Poi sono arrivati i Cartaginesi, i Romani e infine il dominio arabo. L’attuale città di Nabuel non è altro che la cima di Neapolis, costruita sulla vecchia città sbriciolata dal terremoto e sommersa dallo tsunami che si è verificati nel Mediterraneo nel IV secolo.
I ricercatori – fra cui gli studenti della Scuola di specializzazione archeologica di Oristano e dell’Università di Sassari – hanno rinvenuto strade, monumenti e altri resti caratteristici della città costiera.
In particolare, appoggiate sul fondale marino sono state ritrovate cento cisterne utilizzate per produrre il garum, una salsa liquida di pesce fermentato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molte pietanze. «Questa scoperta ci ha permesso di stabilire con certezza che Neapolis era un importante centro per la produzione di garum e sale, probabilmente il più grande centro del mondo romano», ha affermato il dottor Fantar.
Oggi Nabeul è una città turistica, in cui si possono ammirare i resti di Neapolis che non sono stati inghiottiti dalle acque. A due chilometri dal centro si possono visitare il sito romano e il museo archeologico, che custodisce preziose collezioni di oggetti in ceramica e statue di origine punica oltre che mosaici romani provenienti dalla regione di Cap Bon.
L’attrazione più famosa rimane però il suo mercato, uno dei più importanti di tutta la Tunisia. Qui non si vende più il garum, di cui gli antichi romani andavano ghiotti, ma si possono trovare ceramiche, tappeti, stoffe ricamate e mille essenze diverse: Nabeul è infatti ora un centro importante per la distillazione di fiori d’arancio, geranio e gelsomino.
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