Al “San Luigi” di Catania operativo modello di Casa di comunità
«Dobbiamo guardare a una Sanità più moderna, più agile e meglio organizzata. Oggi è un giorno importante perché inauguriamo questo prototipo di Casa di comunità, un “modello” che è figlio del Pnrr. Siamo sempre stati d’accordo alla Sanità di prossimità, cioè a quel cuscinetto tra il medico di base e il ricovero ospedaliero. Queste realtà, infatti, sono destinate a filtrare ed evitare l’intasamento delle strutture sanitarie. Sulla Rete ospedaliera, in generale, abbiamo grandi progetti con centinaia di milioni di euro destinati a ristrutturare i grandi complessi sanitari. La priorità del mio governo, al di là del potenziamento della Rete ospedaliera, è abbattere le liste d’attesa e migliorare l’aspetto relativo alle emergenze».
Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che stamattina, accompagnato dall’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, e dal dirigente generale della Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, si è recato in visita alla Cittadella della Salute “San Luigi” per verificare lo stato di implementazione del modello sperimentale della Casa di comunità (Cdc), già avviato nel presidio. È stata l’occasione per fare il punto sull’avanzamento dei lavori in corso, finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per l’ampliamento della struttura e la realizzazione delle nuove Centrali operative territoriali (Cot).
Il governatore è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza, dal direttore sanitario, Antonino Rapisarda, e dal direttore amministrativo, Giuseppe Di Bella.
«Devo ringraziare coloro che lavorano qui – ha aggiunto l’assessore Volo – per la grande capacità e per avere intuito che bisognava ammodernare il concetto di semplice poliambulatorio, portandolo ad avere una struttura in grado di costituire non solo una forte integrazione tra territorio e ospedale, ma sostanzialmente la possibilità di assorbire la domanda di assistenza che viene da parte dei cittadini con problemi di cronicità e di fragilità. Quello di oggi, qui a Catania, è il primo esempio, la migliore risposta ai grandi disagi che registriamo quotidianamente negli ospedali. In tutta l’Isola sono previsti 156 di questi centri e il prossimo, spero entro fine mese, sarà inaugurato in provincia di Caltanissetta».
«Catania – ha detto il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza – si conferma all’avanguardia, soprattutto per la capacità di fare rete. Qui c’è un ambulatorio in cui i medici di medicina generale faranno squadra con i colleghi dell’Asp e con tutte le professionalità che lavorano in questa struttura eccezionale. Sarà un presidio medico attivo h24 nel quale i cittadini potranno trovare anche i propri medici curanti. Un modello evoluto, che consente un’assistenza specifica per alcune patologie, con accesso alle cure più facilitato perché non c’è bisogno di passare attraverso il Cup. Infine, è già operativa una tac di ultimissima generazione che consentirà di abbreviare enormemente i tempi di attesa».
L’attuale Cittadella della Salute situata nell’ex ospedale San Luigi è stata inaugurata il 27 febbraio 2016 ed è sede del Distretto di Catania e del Presidio territoriale di assistenza (Pta). Il progetto assistenziale, integrato e multidisciplinare, ruota attorno al cittadino, organizzando i percorsi in modo nuovo, semplice e veloce. Fra i punti di forza della “Cittadella” ci sono sia la collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e la medicina specialistica sia quella fra Asp e Arnas “Garibaldi” per i servizi di radiologia.
A seguito delle nuove indicazioni contenute nel Decreto ministeriale n. 77 del 2022 sui nuovi modelli standard per lo sviluppo del l’assistenza territoriale del Servizio sanitario nazionale, in attesa del completamento dei lavori di ampliamento finanziati con i fondi del Pnrr, nel Pta “San Luigi” si dà l’avvio sperimentale a una Casa di comunità, che vede la realizzazione di modelli organizzativi che potranno essere adottati nelle altre Case di comunità regionali. Al suo interno sono già attivi i cantieri per la realizzazione di due Centrali operative territoriali (Cot) delle 10 previste in tutta la provincia etnea. Saranno realizzati anche nuovi spazi ambulatoriali e un Ospedale di comunità (in entrambi i casi a settembre verranno aggiudicati i lavori da Invitalia, incaricata dalla Regione Siciliana della procedura di gara).
Le Case di comunità rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale a cui il cittadino può accedere per entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In provincia di Catania sono previste 29 Case di comunità, 3 delle quali nel capoluogo etneo, nell’ambito di uno stanziamento complessivo per la stessa provincia pari a 65,7 milioni di euro, che comprende anche gli Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali. Lo stanziamento complessivo dei lavori e delle forniture finanziate dal Pnrr Salute, per l’intera Regione, ammonta invece a 800 milioni di euro.
I profili di cura assicurati dal Pta, dunque, si potenziano integrando il Presidio di continuità assistenziale (ex Guardia medica) e rinnovando, in forma più ampia e organizzata, l’integrazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta: nella nuova Casa di comunità un’intera area, infatti, sarà a loro dedicata. Inoltre, grazie ai fondi del Pnrr, all’interno della struttura sanitaria attiva è già operativa una TAC, alla quale si aggiungerà a breve anche un Telecomandato, per offrire ai cittadini del territorio servizi pubblici di radiologia territoriale unici in ambito regionale. Le scadenze imposte dal Ministero sono state fin qui rispettate ed, in ogni caso, l’attivazione delle strutture è prevista entro il 2026, solo per Cot è anticipata al 30 giugno 2024.