Grande folla questa mattina alla camera ardente dell’imprenditore vitivinicolo Diego Planeta allestita nell’atrio del palazzo comunale di Menfi (Ag), in piazza Vittorio Emanuele, e aperta sino alle 18.00. I funerali si svolgeranno domani in forma privata.
Planeta si è spento ieri dopo lunga malattia, e a lui va attribuito il merito storico di avere lanciato la cultura del vino in Sicilia oltre 40 anni fa.
Planeta è stato storico presidente della Settesoli di Menfi, la più grande cantina sociale siciliana, e presidente dal 1985 al 1993 dell’Istituto regionale della vite e del vino.
Molto amato e stimato nell’ambiente del vino, lascia un grande vuoto anche nella comunità di Menfi che lo aveva “adottato”. Della cittadina era cittadino onorario e nel 2004 era stato anche stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Carlo Azzeglio Ciampi.
Il cordoglio è giunto unanime da numerose cariche istituzionali, a partire dall’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera che lo ha definito: “Poliedrico, cosmopolita e visionario nei suoi interessi e nelle sue passioni”.
Anche il sindaco Orlando ieri in una nota lo ha voluto ricordare così: “Diego Planeta ha rappresentato quel pezzo di imprenditoria siciliana che ha fatto del rispetto delle proprie radici, coniugato con una grande capacità innovativa, il motore di uno sviluppo economico legato al meglio della nostra terra.
Ha saputo innovare e trasformare un settore che con lui ha conosciuto una rinascita, arrivando a rappresentare una eccellenza sul piano nazionale ed internazionale. Non solo il mondo della viticultura ma tutta l’imprenditoria sana siciliana perde uno dei suoi migliori rappresentanti. Alla famiglia e a tutti i suoi collaboratori esprimo l’affettuosa vicinanza dell’Amministrazione comunale”.
Un messaggio è arrivato anche da Confagricoltura Sicilia che ha espresso profonda commozione per la scomparsa del cav. Diego Planeta, personaggio di spicco e riferimento sia per l’intera organizzazione che per la vitivinicoltura regionale.
“E’ grazie alla sua lungimiranza – ricorda il presidente degli agricoltori siciliani Ettore Pottino – che oggi il vino siciliano si è ritagliato un ruolo importante nel panorama nazionale ed internazionale sfruttandone appieno le potenzialità che fino agli anni ’60 erano prevalentemente destinate ad arricchire le enologie di altre latitudini. Non va poi dimenticato l’enorme lavoro svolto nel campo della cooperazione essendo stato socio fondatore e mitico presidente, per alcuni decenni, di una delle cantine sociali più importanti dell’isola contribuendo alla rinascita economica e sociale di un territorio in cui, al momento, non esistevano altre valide ipotesi di sviluppo”.
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