Acireale, Disperso un 53enne dopo la “bomba d’acqua” abbattutasi nell’etneo (le foto)
Acireale – continuano le ricerche da parte della Guardia Costiera con l’ausilio del nucleo dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Sono stati ritrovati alcuni indumenti e il cellulare dell’uomo, Giuseppe Castro 53enne dipendente del Tribunale di Catania. La procura intanto ha aperto un’indagine conoscitiva affidandola al sostituto Agata Consoli.
La “bomba” d’acqua si è abbattuata nell’acese intorno alle 19 di sabato 21 settembre. Secondo quanto riferito da più testimoni, l’uomo era su uno scooter, che stava per spostare nel tentativo di metterlo al riparo. Ma è stato sommerso dalla piena arrivata all’improvviso. A lanciare l’allarme sono state due coppie di giovani, le cui auto erano state travolte dall’acqua.
Attualmente i soccorritori hanno ritrovato lo scooter, alcuni indumenti dell’uomo e il cellulare. Le ricerche si stanno concentrando anche nel porto di Capo Mulini, dove pensano possa ritrovarsi l’uomo. Le speranze sono sempre più affievolite e i familiari si sono chiusi in silenzio aspettando quella buona notizia che tarda ad arrivare.
Quei 2 milioni e mezzo per evitare il peggio. Nel maggio del 2012 erano stati stanziati per il torrente Lavinaio Platani, che a causa di un violento nubifragio nell’ottobre 2011 provocò danni e paura a Capomulini, la stessa località dove si sono perse le tracce di Giuseppe Castro.
Le aree che sono state colpite sono state classificate dalla Regione a rischio idraulico R4 e R3 (il massimo dei livelli previsti).
Il comune di Acireale precisa che gli alvei torrentizi sono di proprietà del demanio regionale. Il Comune non ha svolto alcuna opera di bitumazione del tracciato torrentizio in quanto non proprietario dei luoghi; bitumazione che sarebbe di vecchia data, forse risalente ad alcuni decenni. I fatti di ieri, nulla hanno a che vedere con quel che accadde nel 95: all’epoca, infatti, il torrente veniva attraversato, o meglio guadato, dalla via Anzalone e nel punto di attraversamento si verificò la tragedia.
Ma In città la mente porta alla tragedia del 1995 dove sempre a causa del maltempo due signore di 82 anni, Serafina Gulisano e Apollonia Musmarra, rimasero intrappolate nelle loro case del centro storico di Acireale.