A Gentiloni, Chery, Boeri, Montefiori, Chandès e Bottura il Farnese d’or
ROMA (ITALPRESS) – Paolo Gentiloni, Jean Marc Chery, Stefano Boeri, Hervè Chandes, Stefano Montefiori e Massimo Bottura sono i premiati della seconda edizione del “Farnèse d’or” che celebra lo storico legame tra Italia e Francia. I premi sono stati consegnati nel corso di una serata di gala a palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia in Italia. L’evento è promosso dalla CCI France Italie – Camera di Commercio con l’obiettivo di valorizzare i rapporti tra i due Paesi attraverso il prestigioso riconoscimento del “Farnese d’or” ai protagonisti del mondo istituzionale, politico, economico e culturale.“Le Farnese d’or è un momento molto importante, è un’istituzione, la prima edizione ha avuto un grande successo, i rapporti Italia-Francia continuano a essere considerati strategici e molto soddisfacenti per i manager dei due Paesi”, ha detto il presidente di CCI France Italie Denis Delespaul “come conferma un recente sondaggio realizzato da Ipsos, dal quale emerge anche una notevole complementarietà e un orizzonte comune di interessi a livello nazionale ed europeo. E’ su queste fondamenta che anche quest’anno vogliamo premiare quelle personalità di rilievo che hanno dato un contributo esemplare nel consolidare le nostre relazioni bilaterali. E non solo in ambito economico, ma politico, culturale e di costume”.Delespaul ha sottolineato che “aver potuto mantenere la promessa, un anno fa , di dare continuità a questo Premio, che non ha riscontri nei rapporti con altri Paesi europei, mi riempie di soddisfazione e mi conferma nell’opera che la Chambre svolge nell’arco di tutto l’anno per creare importanti sinergie e collaborazioni in ambito economico e industriale tra le aziende virtuose dei nostri due Paesi”.Il Farnèse d’Or è un’onorificenza di merito conferita a personalità di altissimo prestigio per il contributo dato al rafforzamento dei rapporti tra Italia e Francia, evento nato lo scorso anno per celebrare la sigla del Trattato del Quirinale e le collaborazioni tra i due Paesi.Alla presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo economico e della cultura sono stati assegnati cinque riconoscimenti: Grand Prix Farnese d’Or a Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari, Farnese d’Or à l’Entreprise a Jean Marc Chery, Presidente & CEO STMicroelectronics, Farnese d’Or pour l’Art a Stefano Boeri, Presidente Triennale Milano, Hervè Chandès, Directeur Gènèral Artistique de la Fondation Cartier pour l’art contemporain, Farnese d’Or pour l’Information a Stefano Montefiori, corrispondente a Parigi del Corriere della Sera Farnèse d’Or pour la Culture a Massimo Bottura, Chef stellato.“La relazione tra Francia e Italia è antica, profonda e a 360 gradi” le parole si Christian Masset, Ambasciatore di Francia in Italia “il Trattato del Quirinale ne ha segnato una nuova stagione. La nostra cooperazione è incarnata quotidianamente da tutti gli attori che la rendono viva, dagli imprenditori agli studenti, docenti, ricercatori, artisti e molti altri in tutti i nostri territori. Mi rallegro che Palazzo Farnese ospiti ancora una volta quest’anno questo premio, e voglio ringraziare i premiati che ci fanno l’onore della loro presenza e la Camera di commercio France-Italie per aver organizzato questa bella cerimonia”.Secondo i dati di una recente ricerca condotta da Ipsos (maggio 2023) su un campione di manager italiani e francesi attivi nei rispettivi Paesi, emerge come per il 78% degli intervistati l’attuale collaborazione tra imprese italiane e francesi risulti positivo, così come il sentiment sull’andamento del business, valutato con soddisfazione dal 94% degli intervistati, con una prevalente (82%) percezione di ulteriore miglioramento nei prossimi 2-3 anni. I tre ambiti nei quali emerge una maggiore vicinanza tra i due Paesi sono: la qualità dei prodotti/produzioni (90% di sentiment positivo); l’attenzione alle tematiche ESG (83%); l’attenzione all’ambiente (82%). Più distanti i due Paesi, ma comunque in territorio positivo, per quanto riguarda l’attenzione ai temi sociali (68%), la transizione energetica (61%) e la capacità di relazionarsi con l’Europa (55%). Inoltre, per gli intervistati la collaborazione tra aziende italiane e francesi porterebbe a un maggior potere negoziale rispetto all’Unione Europea (63%), un aumento della solidità finanziaria delle aziende (43%), un vantaggio competitivo (62%) e condizioni favorevoli alla crescita degli scambi commerciali (55%) per entrambi i Paesi. Senza dimenticare i benefici importanti per la CSR, ambito strategico per l’economia del futuro, in particolare: nel promuovere la parità di genere (44%), favorire lo sviluppo di filiere sostenibili (42%), combattere il cambiamento climatico (40%), garantire rapporti equi e di rispetto verso i partner commerciali (fornitori, distributori, consulenti: 40%).In base al rapporto economico Italia-Francia 2022 realizzato dal Ministero dell’economia, delle finanze e della sovranità industriale e digitale francese, Italia e Francia sono il secondo cliente l’una dell’altra. Un commercio bilaterale che ha un valore totale di 103.8 md di euro, con una presenza quasi uguale di aziende nei rispettivi Paesi: 1764 francesi in Italia e 1767 italiane in Francia. Insieme rappresentano un mercato di 167 milioni di consumatori e il 30% del Pil dell’Unione Europea, con 400.000 posti di lavoro creati da investimenti reciproci. Inoltre, la Francia e l’Italia sono il 3° paese fornitore l’una dell’altra con il 7.8% delle importazioni per entrambi i paesi. La Francia è inoltre il 2° partner commerciale dell’Italia mentre l’Italia è il 3° partner commerciale per la Francia. Il 2022 è stato un anno record per gli investimenti italiani in territorio francese con l’avvio di 139 progetti, con un aumento del 45% rispetto al 2021. Questi investimenti hanno permesso di creare o confermare 2.656 posti di lavoro con un numero di impieghi in aumento del 45% rispetto allo scorso anno. La Francia si conferma invece il primo investitore estero in Italia. Anche nell’innovazione i due Paesi sono in prima fila, contribuendo con il 23% agli investimenti in R&D della UE. Per quanto riguarda i settori industriali, l’export francese in Italia vale 5,5 miliardi di euro nel chimico e cosmetico, 3,5 miliardi nella metallurgia, 2,6 miliardi nei macchinari industriali, 2,2 miliardi nell’agroalimentare; l’export italiano in Francia 6,1 miliardi nei macchinari industriali, 5,7 miliardi nella metallurgia, 5,1 miliardi nel tessile-abbigliamento. Bottura ha ricordato che “nel 2015, all’Expo di Milano, ho creato un mio progetto basato sulla bellezza: il recupero dello spreco alimentare e dell’isolamento sociale, è stato un progetto così forte che abbiamo ispirato la legge contro lo spreco alimentare adottata in Francia, è il mio legame con questa nazione straordinaria”.
– foto ufficio stampa Havas PR –