49 arresti nell’ennese durante l’operazione “GO KART”

Un’associazione criminale legata al clan mafioso Cappello di Catania è stata scoperta dai carabinieri di Enna e di Nicosia che hanno arrestato 49 persone nell’operazione “Go kart”, coordinata dalla Dda di Caltanissetta. Impegnati 300 militari nell’arresto di esponenti, referenti e fiancheggiatori della potente cosca etnea nel territorio ennese. Gli arresti sono stati eseguiti a Regalbuto, Centuripe e Catenanuova. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, al traffico di stupefacenti ed armi, rapina. L’operazione è stata battezzata “Go kart” perché tre imprenditori, padre e figli che sono tra i principali indagati, sono proprietari di una pista di kart a Catenanuova.

L’indagine sfociata nell’operazione “Go Kart” riguarda un grosso traffico di stupefacenti, ma anche di armi e una serie di attività criminali come estorsioni, danneggiamenti e rapine, gestite da diversi gruppi legati a Cosa Nostra e al clan catanese Cappello e attivi in piccoli Comuni della provincia di Enna, quali Catenanuova, Centuripe e Regalbuto, confinanti con il territorio etneo. A Catenanuova, centro di soli 5.000 abitanti storicamente snodo di interessi contrapposti dei clan ennesi e catanesi, dal 1995 ad oggi si sono registrati sette omicidi e tre lupare bianche. Appunto qui, dov’era sempre stata presente Cosa Nostra, a partire dal 2006 emerge la figura di Filippo Passalacqua, ex militare impegnato anche in missioni all’estero, e legato ai Cappello tramite il cognato Giampiero Salvo, esponebte del clan e con lui imputato per l’agguato dell’estate 2008 che nella piazza di Catenanuova che fece un moto e 5 feriti. Da quel momento la famiglia mafiosa catanese assunse il controllo delle estorsioni non solo a Catenanuova, ma anche a Centuripe e Regalbuto. Dopo l’arresto di Passalacqua l’attività principale divenne il traffico di stupefacenti, in particolare marijuana “Skunk”. I Cappello, nell’estate del 2013, per riaffermare il proprio ruolo in provincia di Enna affidarono, secondo gli inquirenti, il ‘pizzo’ a Salvatore Venia, e il traffico di droga a due distinti gruppi. Il primo facente capo a Salvatore Tirendi titolare della pista di kart, e ai suoi figli, che si occupano di marijuana, e l’altro guidato da Gaetano passalacqua e specializzato in cocaina. Attraverso affiliati di Regalbuto e Centuripe, oltre che di spaccio, compivano anche intimidazioni contro le imprese che non pagavano il ‘pizzo’. Tra gli attentati, l’incendio che devastò un’azienda produttrice di tubi in Pvc a Regalbuto.

GLI INDAGATI
Gli indagati raggiunti nella notte da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione antimafia “Go kart” dei carabinieri di Enna sono: del gruppo di Catenanuova di Cosa nostra ennese Salvatore Leonardi, 48 anni, attualmente detenuto all’Aquila in regime di 41 bis, Salvatore Marletta, 54 anni, detenuto a Caltanissetta, Salvatore Chisari, di Paternò (Catania), 38 anni, detenuto a San Cataldo, Prospero Riccombeni, di Catania, 43 anni, detenuto a Caltanissetta, Angelo Drago, 44 anni, Sebastiano Russo Fano, 39 anni; del clan Cappello Filippo Passalacqua, 34 anni, al 41 bis nel carcere di Opera, Gaetano Passalacqua, 36 anni, Orazio Cardaci, 34 anni, Salvatore Venia, 52 anni, Antonino Saccone, 40 anni, Stefano Guagliardo, 31 anni, Salvatore Tirendi, 49 anni, detenuto a Caltanissetta, Antonino Tirendi, 23 anni, Carmelo Tirendi, 20 anni, agli arresti domiciliari, Rocco Finocchiaro, 40 anni, Ignazio Sapuppo, 46 anni, Sebastiano Cavallaro, 22 anni, Alessio Finocchiaro, 20 anni, Antonino Scalisi, 26 anni, Nicolò Scalisi, 59 anni, Valerio Scalisi, 24 anni, Mariano Fiorenza, 68 anni, Filippo Frisenna, 33 anni, Mario Caputa, 29 anni, Prosperino Di Marco, 24 anni, Salvatore Zammataro, 25 anni, Giacomo Spicuzza, 33 anni, Giuseppe Scaffidi, 21 anni, Davide Saitta, 25 anni, Andrea Maugeri, 24 anni, Michael Prestifilippo Cirimbolo, 24 anni; indagati per rapina ed estorsione Angelo Di Stefano, 55 anni, detenuto a Catania, Alessandro Cancemi, 32 anni, agli arresti domiciliari, Emanuele Mazzaglia, 37 anni, Giuseppe Carmelo Mazzaglia, 54 anni; Antonino Carbonaro, 30 anni, e’ indivicato come fornitore di armi; del gruppo di Cosa Nostra di Regalbuto, Silvestro Schillaci, 33 anni, Antonio Arcodia Pignarello, 36 anni, Sebastiano Arcodia Pignarello, 37 anni, Samuele Cardaci, 30 anni, Vito Scravaglieri, 30 anni, Davide Pintaudi, 33 anni, Mario Catalano Puma, 31 anni, detenuto a Enna; tra i presunti spacciatori Mario Scalia, 60 anni, Massimo Chianetta, 43 anni, Salvatore Calogero Scaglione, 30 anni; tra gli appartenenti a Cosa Nostra di Centuripe, Gianni Galati Massaro, 39 anni, detenuto a Catania, e Santo Galati Massaro, 33 anni.