Muoiono sotto il fango ad Agrigento quando i preposti girano in SUV
Diciamoci la verità, questa storia dei due bambini morti alla riserva di Macalube, per una fuoriuscita anomala, puzza più del fango che ha sputato fuori il vulcanello.
È di due giorni fa, oramai , la notizia dei due fratellini di Aragona (Provincia di Agrigento), Laura e Carmelo, che in gita domenicale col padre finiscono sotterrati da una coltre di fango bollente.
Una tragedia che mi fa pensare al fatto che la pericolosità di questi spurghi argillosi fu percepita anche da Maupassant che le definì “pustole di una terribile malattia della natura” .
Una tragedia che mi fa pensare alla buona sorte di quei padri che son già stati lì con loro figli e a quelli che quella mattina avrebbero voluto andare, ma per chissà quale impedimento hanno rimandato e hanno esclamato davanti al notiziario un potevamo-esserci-noi.
Penso anche ai finanziamenti stanziati , qualche mese fa, che sarebbero serviti alla messa in sicurezza e invece sono finiti nelle casse delle concessionarie BMW o Mercedes della provincia, per dei SUV adatti a “perlustrare meglio l’interno della riserva” e utilizzati , invece, dai ganzi del luogo per perlustrare le gelaterie di Agrigento e bassifondi della negligenza umana.