Cervelli in fuga, in Sicilia sempre meno giovani coraggiosi

L’Italia è un paese di anziani, una terra di “vecchi”. Negli ultimi 20 anni il tasso di over 80 è aumentato del 150%. I giovani sono partiti, anzi i “cervelli in fuga”, ci piace chiamarli così, un pò per autolesionismo, un pò perchè questa definizione ci lascia la speranza di produrre gente preparata e capace di sbarcare il lunario.

Quasi il 90% di giovani disoccupati che partono lo fanno con in valigia una laurea. Conquistata con sudore ed il 70% di essi riesce a trovare un impiego stabile all’estero. I dati di Istat, Censis e Aire mostrano come negli ultimi 10 anni gli italiani che hanno preferito di vivere all’estero sono aumentati del di oltre il 50%, passando dai circa 3 milioni ai 5 milioni attuali.

Ma se a parlare fosse la terra di appartenenza, cosa ne penserebbe?

Questo argomento, trattato a ruota più o meno da tutti i principali esponenti che si sono alternati nelle lussuose sale della politica italiana, apre a decine di riflessioni. Si è soliti osservare la “fuga dei cervelli” dal loro punto di vista.
Non possiamo essere certi che il tessuto sociale ed ambientale riesca a produrre un unico pensiero condiviso. Certo è che l’amore per la propria terra dovrebbe essere il motore che alimenti il processo di crescita produttiva. Guardare in assoluto al benessere personale e alle proprie ambizioni è di certo un motivo importante che induce a emigrare. La nostalgia di tornare però non è amore per il proprio paese d’origine, è un sentimento che non aiuta la propria terra a fare un passo in avanti ma uno indietro.

Cervelli in fuga, ci vuole più coraggio a restare che a partire.

Esistono tanti esempi di giovani che hanno deciso di essere lavoratori “in loco”, magari a condizioni meno vantaggiose ma che sono riusciti a costruire le fondamenta per generare lavoro, per creare impresa. C’è anche chi ha preferito rimboccarsi le maniche e costruire sul proprio territorio qualcosa che rompesse gli schemi. Società divenute leader mondiali come Mosaicoon, realtà più piccole ma cresciute a livello nazionale come Immedia, Olomedia, Servizi Speciali, EDIGMA. O ancora la startup Bookingbility tante altre hanno saputo guardare a fuori per crescere dentro, portando avanti valori e sentimenti.

Le opportunità ci sono e quando non ci sono bisogna provare a costruirle. Anche una regione come la Sicilia, figlia della ricerca del posto fisso e capostipite dell’emigrazione dei giovani tra i 20 e i 30 anni, merita di avere cittadini che abbiano forza e coraggio di resistere. Se la Sicilia potesse parlare, direbbe questo: direbbe siate coraggiosi!