Allagata in inverno, con il continuo rischio di incendi in estate, disseminata di strade danneggiate, mancanza di pubblica illuminazione, vandalismo e carenza di sicurezza. Questo è il quadro fornito da residenti, comitati e associazioni sulla zona industriale di Catania nel corso del sopralluogo effettuato stamattina da parte della commissione comunale al Patrimonio.
«Idee e suggerimenti che si concentrano sopratutto nella bonifica della giungla di sterpaglie presente nei terreni abbandonati e nella creazione di fasce tagliafuoco – afferma il presidente della commissione Salvatore Tomarchio-. Non dimentichiamoci che l’anno scorso un rogo di vaste dimensioni paralizzò letteralmente l’intera area mettendo a
«Oggi- continua Tomarchio- siamo qui a lanciare di nuovo l’allarme e prevenire certi scenari in un sito vasto come una città di medie dimensioni che deve continuare a sopravvivere tra mancanza di interventi strutturali e tanto degrado». Una situazione drammatica, a tratti disperata, ma non completamente irrecuperabile. La zona industriale di Catania può ancora essere volano di sviluppo per l’intera provincia e attrarre gli investitori.
«Parliamo dell’area più produttiva dell’intera Sicilia- sottolinea Ersilia Saverino, vice presidente della commissione al Patrimonio -. La situazione può assolutamente cambiare grazie ai finanziamenti di 600 mila euro, nell’ambito dell’appalto per la manutenzione straordinaria dell’asfalto cittadino, con un grosso capitolo di spesa da destinare proprio alle strade della zona industriale. A questo bisogna aggiungere i progetti esecutivi relativi al “Patto per Catania” per un totale di quasi due milioni di euro. Qui si sta già intervenendo bitumando alcune strade, ma occorre avere pazienza visto che parliamo di opere mai eseguite negli ultimi anni».
Gli immobili in disuso
«La sedicesima, l’ottava e la nona strada- spiega il componente della commissione al Patrimonio Francesco Saglimbene- sono piene di immobili in disuso che conservano al loro interno materiali pericolosi e alla mercè di chiunque. Luoghi che potrebbero essere riqualificati se acquistati dai privati. Il problema è che in molti siti si trovano montagne di spazzatura con rifiuti di ogni tipo. Poco distante, resta la vecchia linea ferrata in memoria, forse, dei treni che da qui non possano più da anni ed i cartelli stradali danneggiati, abbattuti o nascosti dei cespugli che qui ormai rappresentano la normalità».
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