Questa settimana al cinema si illustrano visioni apocalittiche – metaforiche, consolidate o imminenti – ma anche tortuose vicende lavorative o sentimentali (queste ultime possono dare luogo a separazioni forzate o anelate). E poi, si parla di occupazioni, sia domestiche che tedesche.
Maggie Smith è My Old Lady nell’omonimo film di Israel Horovitz, nonché la madre di Kristin Scott Thomas. Entrambe vivono in un appartamento parigino all’insaputa del proprietario, Kevin Kline, che appena le scopre cerca di mandarle via. Non è facile. Con Freiss, Pinon e Lvovsky.
Tornano Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson e Liam Hemsworth (con Harrelson, Banks, Wright, Tucci, Sutherland Sr., il compianto Hoffman e Julianne Moore fra le molte new entries) in Hunger Games – Il canto della rivolta: Parte 1, ancora di Francis Lawrence. Il popolo, infine, reagisce.
Ne I toni dell’amore – Love Is Strange di Ira Sachs Alfred Molina e John Lithgow sono due attempati compagni di vita che decidono finalmente di convolare a nozze. Per questo, il primo perde il lavoro e tutti e due devono trovare un appartamento meno costoso. Nel cast Marisa Tomei.
Paola Cortellesi e Raoul Bova in Scusate se esisto! di Riccardo Milani. Brillante architetta rientra in Italia dopo vari successi all’estero. La musica cambia: nel suo Paese c’è più spazio per i maschi. Ne conosce uno, gay, e nasce una complicità. Con Fortuna, Bocci, Savino e Fantastichini.
Unico titolo in uscita venerdì 21, Diplomacy – Una notte per salvare Parigi racconta lo sforzo del console svedese (André Dussollier) che dissuase il generale nazista (Niels Arestrup) incaricato di bombardare Parigi all’ingresso degli Alleati, nel 1944. La regia è di Volker Schlöndorff.
Un altro cineasta prestigioso, Jean-Luc Godard, al timone di Adieu au langage – Addio al linguaggio. Héloïse Godet e Kamel Abdeli interpretano una donna sposata e un uomo celibe che si incontrano, discutono, si riprendono, ricominciano… Un cane li osserva.
Ronit Elkabetz è Viviane, storia – da lei diretta insieme al fratello Shlomi – di una donna israeliana che da un lustro vuole divorziare (da Simon Abkarian). Tra testimoni e giudici intransigenti.
Zak Hilditch figura These Final Hours – 12 ore alla fine, con Nathan Phillips nei panni di un reietto nel giorno dell’Apocalisse. Aiutare una bambina a cercare il padre diventa la sua missione.
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