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Weekend al cinema: emozioni conflittuali

di Massimo Arciresi

A parte la commedia portoghese di Luís Galvão Teles Aguasaltas.com (storia di un piccolo villaggio in causa per il dominio del sito web che lo rappresenta), con João Tempera, prevista in uscita per mercoledì 28, non si aspettano novità per la settimana di Capodanno. Dunque, questo secondo turno natalizio (nel quale abbiamo due ragazzini che portano lo stesso nome – l’uno torna a ridursi, l’altro discende da Santa Claus – e un nobile adottato a forza, una “dolce” coppia e un po’ di gente della Grande Mela) comprende gli ultimi titoli del 2011, e il prossimo appuntamento su questi schermi è a gennaio.
Parata di star (Berry, Swank, Pfeiffer, Heigl, Bon Jovi, Biel, Parker, Duhamel, Kutcher, Efron, Breslin, Elizondo, De Niro, Schweiger, Ludacris…) per il nuovo “patchwork” romantico di Garry Marshall, Capodanno a New York. Come è facile intuire, si parla di piccole e grandi storie d’amore che si sfiorano e s’intrecciano la sera di San Silvestro.
Arthur e la guerra dei due mondi, che mescola attori in carne e ossa (come Freddie Highmore e Mia Farrow) alla CG, è la terza avventura, sempre firmata da Luc Besson, dei microscopici Minimei, ormai amici del protagonista. Il problema, come ben sa chi ricorda la fine del precedente episodio, sono le enormi dimensioni assunte invece dal malvagio Maltazard…
Pare si chiami Arthur pure Il figlio di Babbo Natale, che è anche il titolo del film d’animazione computerizzata diretto da Sarah Smith e Barry Cook. S’immagina che il panciuto signore in rosso, che riesce a consegnare i regali a tutti i bambini del mondo grazie a un organizzatissimo team, si scordi di visitare una casa. Interviene dunque lo zelante figliolo…

Esotismo storico per il lavoro di Jean-Jacques Annaud, Il principe del deserto, interpretato da Antonio Banderas, Mark Strong, Freida Pinto e, nel ruolo centrale, Tahar Rahim. Arabia d’inizio secolo scorso: un sultano che ha perso la guerra consegna, come prescritto dalla tradizione, i suoi bambini al suo avversario, che li alleva; più in là il petrolio scombina gli equilibri.

Emotivi anonimi, infine, ha come regista Jean-Pierre Améris e come personaggi il direttore di una fabbrica di cioccolato (Benoît Poelvoorde) e un’abile pasticciera (Isabelle Carré), perfetti per dar vita a una proficua collaborazione, meno adatti a confessarsi i reciproci sentimenti. Forse la materia che conoscono meglio li aiuterà ad avvicinarsi.

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