Weekend al cinema: “Cattivissimo Me” e “Gorbaciof”
Parola d’ordine del weekend: disseppellire. Reperti archeologici o sentimenti soffocati dal vizio o il senso di paternità o il proprio karma; oppure, ancora, i percorsi di due esistenze infelici in un interno, dei misteriosi filmati o, fuor di metafora, un uomo che giace vivo in una cassa chissà dove.
Parola d’ordine del weekend: disseppellire. Reperti archeologici o sentimenti soffocati dal vizio o il senso di paternità o il proprio karma; oppure, ancora, i percorsi di due esistenze infelici in un interno, dei misteriosi filmati o, fuor di metafora, un uomo che giace vivo in una cassa chissà dove.
Opzione 3D per Cattivissimo Me, cartoon digitale di Pierre Coffin e Chris Renaud. Protagonista un ambizioso criminale, Gru (voce originale di Steve Carell, italiana di Max Giusti), asserragliato in una base segreta e circondato da un esercito di buffi servitori. Il suo scopo è rubare la luna, ma quando gli affidano tre orfanelle…
Un Indiana Jones in gonnella con l’aria di Amélie: così appare Louise Bourgoin nel nuovo divertissement di Luc Besson (tratto da una graphic novel), Adèle e l’enigma del faraone. La giornalista/esploratrice del titolo è divisa tra le mummie egizie e uno pterodattilo che svolazza sulla Parigi del 1912. Con Mathieu Amalric e Philippe Nahon.
Scenograficamente più essenziale è Buried – Sepolto, sconsigliabile ai claustrofobici. Infatti, il film è ambientato – in tempo reale – dentro quella che è in pratica una bara (bella sfida per il regista Rodrigo Cortés!); vi si risveglia il comprensibilmente spaesato Paul (Ryan Reynolds), munito, per capire e salvarsi, di un cellulare, un accendino e una matita.
Stefano Incerti conduce Gorbaciof, personaggio (interpretato dal mimetico Toni Servillo) che deve il suo soprannome a una voglia sulla fronte. In verità si chiama Marino, è il contabile del carcere e ha un debole per le carte. Finché non entra nella sua vita una timida ragazza cinese: la posta sale, l’azzardo aumenta…
Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti ha fruttato all’autore thailandese Apichatpong Weerasethakul la Palma d’Oro a Cannes. Un signore anziano e malato (Thanapat Saysaimar) trascorre i suoi ultimi giorni in campagna, dove gli appaiono la moglie defunta e il figlio scomparso che lo guidano in un suggestivo viaggio a ritroso nell’anima.
Infine, due uscite a diffusione limitata. L’estate d’inverno di Davide Sibaldi è un gioco (verbale) al massacro tra un giovane (Fausto Cabra) e una prostituta (Pia Lanciotti) in una stanza d’hotel danese.
Il ragazzo che abitava in fondo al mare di Mario Santocchio narra di un fatto vero: l’indagine di una cronista (Tiziana De Giacomo) sul video-diario speditole da un ragazzo sparito.
a cura di Massimo Arciresi
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