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Weekend al cinema: Al Salvataggio!

di Massimo Arciresi

In questo fine settimana cinematografico si ragiona su cosa può uccidere. Piaghe storiche come il nazismo o la schiavitù sono cause certe, ma anche un aeroplano in avaria può diventare letale. In senso lato, sono abbastanza pericolosi pure l’inasprimento senile e un matriarcato indiretto.

Forte di 12 candidature all’Oscar (compresa la sua), Steven Spielberg presenta il biografico Lincoln, interpretato da Daniel Day-Lewis (nonché da Sally Field, Tommy Lee Jones, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, James Spader, Hal Holbrook e molti altri volti noti). Il film racconta gli ultimi mesi dell’amato presidente degli Stati Uniti, tra la Guerra di Secessione e la lotta per i diritti umani.

Altre lotte, contro gli elementi prima e il sistema giudiziario poi, per Denzel Washington, pilota aereo in Flight, cioè il ritorno al live action di Robert Zemeckis dopo anni di motion capture. Al protagonista, che ha portato in salvo un velivolo – in balia del maltempo e di un guasto – con i suoi passeggeri, finite le acclamazioni iniziali, viene contestato lo stato di ubriachezza. Con Reilly, Cheadle, Greenwood, Goodman, Leo.

Debutta invece sobriamente alla regia il 75enne Dustin Hoffman, portando davanti alla macchina da presa Maggie Smith, Tom Courtenay, Pauline Collins, Billy Connolly e Michael Gambon. In una casa di riposo nella quale alloggiano cantanti e musicisti, i preparativi per l’annuale concerto verdiano (che aiuta il ricovero a sostentarsi) vengono sconvolti dall’arrivo di una diva della lirica. Si riformerà un Quartet?

Più numerose le componenti della famiglia di Francesco Mandelli in Pazze di me di Fausto Brizzi. Madre (Loretta Goggi), tre sorelle (Claudia Zanella, Marina Rocco, Chiara Francini), nonna svanita (Lucia Poli), sua badante (Paola Minaccioni), perfino un bulldog femmina vessano l’uomo di casa, che non riesce a trattenere nemmeno una fidanzata. Che con Valeria Bilello vada diversamente? Tanti i ruoli cameo.

Il clima si fa più serio per In Darkness, di Agnieszka Holland. È la storia di un operaio delle fogne che vive di espedienti nella – all’epoca polacca – Leopoli occupata del 1943. Da un lato gli viene chiesto di individuare gli ebrei che si nascondono nel sottosuolo, dall’altro le circostanze lo conducono ad aiutarne (a pagamento) un gruppo. Un rischio, e fra i rifugiati, inevitabilmente, qualcuno diffida di lui. Con Robert Wickiewicz e Benno Fürmann.

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