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Weekend al cinema: “20 sigarette” e “La solitudine dei numeri primi”

Fine settimana cinematografico che non prescinde dal delitto. Chi lo pratica per mestiere e desidera allontanarsene e chi ne è stato tentato in gioventù, chi lo commette inspiegabilmente e chi lo perpetua per salvarsi la vita in un mondo contaminato. E chi si trova in mezzo a un tremendo attentato.

Si tratta appunto di Aureliano Amadei, antimilitarista, assistente regista (qui alla sua opera prima) di Stefano Rolla all’epoca (2003) della strage di Nassiriya. Sopravvissuto miracolosamente, in 20 sigarette (in uscita mercoledì 8 dopo l’anteprima veneziana) il nostro ricostruisce l’accaduto dal proprio punto di vista, dal perplesso arrivo in Iraq alla scoperta dell’umanità dei soldati. Comunque, non è un documentario: fra gli attori, Vinicio Marchioni, Carolina Crescentini, Giorgio Colangeli.

Un po’ italiano – a dispetto del titolo – è pure The American di Anton Corbijn, nel quale il killer professionista Jack (George Clooney), turbato dall’esito del suo ultimo incarico, si rifugia in Italia, dove si innamora di Clara (Violante Placido) ma non si libera dei fantasmi del passato. Nel film ci sono anche Johan Leysen, Thekla Reuten, Paolo Bonacelli, Filippo Timi.

Quest’ultimo è fra gli interpreti di un’altra attesa pellicola nostrana, La solitudine dei numeri primi, tratta dal best seller di Paolo Giordano e diretta da Saverio Costanzo. Protagonisti Alice e Mattia (Alba Rohrwacher e Luca Marinelli), amici quasi dall’infanzia, per entrambi segnata da eventi traumatici. Il loro legame si rinsalda in età adulta. Con Isabella Rossellini e Maurizio Donadoni. Presentato in laguna.

Dallo stesso festival, ma dell’anno scorso, giunge My Son My Son What Have Ye Done, inquietante storia di un uomo (Michael Shannon) che uccide la madre per uniformarsi al personaggio della tragedia greca in cui deve recitare. L’autore Werner Herzog ricompone gli eventi attraverso i conoscenti dell’assassino. Nel cast Willem Dafoe, Chloë Sevigny, Brad Dourif, Michael Peña, Udo Kier.

Resident Evil: Afterlife, per finire, dal famoso videogioco. Numeri: episodio 4, distribuito in 3 dimensioni. Ancora Milla Jovovich (insieme ad Ali Larter e Wentworth Miller), costretta a muoversi in territori contaminati dagli zombi e fiduciosa in una traccia sbagliata, che la conduce in una Los Angeles distrutta e decisamente poco ospitale. Dietro le cineprese, come all’inizio, Paul W.S. Anderson.

a cura di Massimo Arciresi
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