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Weekend al cinema: “127 ore” e “Manuale d’amore 3”

Un recluso dal carattere a dir poco sfaccettato, un autista che scocca simboliche frecce amorose collegando fra loro tre vicende sentimentali, due assassini mossi da “nobili cause”, un trekker scavezzacollo intrappolato fra le rocce e un incredulo congressista disconosciuto dalla moglie dopo uno scontro stradale si aggirano minacciosi per questo weekend cinematografico…

James Franco, candidato all’Oscar così come il film di Danny Boyle di cui è protagonista, in 127 ore rivive la vera, terribile esperienza di Aron Ralston, temerario escursionista ritrovatosi bloccato in un crepaccio dello Utah per oltre quattro giorni. Fra le conoscenze muliebri rievocate durante la poco piacevole permanenza, Kate Mara, Amber Tamblyn e Clémence Poésy; il padre è Treat Williams.

La storia (anch’essa reale!) di due lestofanti ottocenteschi (resi sullo schermo da Simon Pegg e Andy Serkis) che procurano con ogni mezzo (delittuoso) corpi esanimi all’università di medicina di Edimburgo è al centro di Ladri di cadaveri – Burke & Hare, cioè l’atteso ritorno dietro la macchina da presa di John Landis. Con Isla Fisher, Tom Wilkinson, Tim Curry, Hugh Bonneville.

Robert De Niro guest star di Manuale d’amore 3 di Giovanni Veronesi, con Carlo Verdone, Riccardo Scamarcio, Monica Bellucci, Michele Placido, Donatella Finocchiaro, Laura Chiatti, Valeria Solarino. Tre episodi, uniti da un tassista-cupido (Emanuele Propizio): Giovinezza (colpo di fulmine ante-nozze), Maturità (scappatella pericolosa) e Oltre (la passione non va in pensione).

Un taxi con una bella conducente (Diane Kruger) forse è la chiave del fitto mistero in cui si ritrova Liam Neeson, dottore sperduto a Berlino dopo un incidente: uscito dal coma, il nostro si ritrova sostituito e inspiegabilmente respinto dalla moglie (January Jones). È Unknown – Senza identità del catalano Jaume Collet-Serra con Frank Langella, Aidan Quinn, Bruno Ganz, Sebastian Koch.

Come si evince già dal titolo, problema inverso (ma registi pure in questo caso europei, gli svedesi Måns Mårlind e Björn Stein) per Jonathan Rhys Meyers nel thriller Shelter – Identità paranormali, dove una psichiatra (Julianne Moore) indaga nella mente scombussolata di un singolare paziente, pervaso da una ridda di personalità differenti, tuttavia accomunate da morte violenta.

a cura di Massimo Arciresi
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