Wedding Style, etica e innovazione nella visione di Giovanni Brancato

Si è da poco conclusa la seconda edizione di Wedding Style, importante manifestazione di arte floreale, patrocinata da Confcommercio Palermo, che per il secondo anno ha scelto, a Palermo, la suggestiva location di Villa Boscoreale per dare vita al tema del Fantasy, attraverso le creazioni floreali ideate dai grandi nomi del floral design nazionale e internazionale, insieme a 30 studenti provenienti dall’Italia e dalla Bulgaria. A curare la regia foto e video dell’evento, Serafino Geraci, che ha saputo cogliere l’essenza di un’atmosfera magica, dove la dimensione favolistica ha trovato quattro declinazioni per quattro matrimoni da sogno.

«Quello che abbiamo cercato di fare, nella nostra interpretazione, è di realizzare un paesaggio naturale, che abbiamo reso fatato con l’utilizzo di colori molto tenui, leggeri, che avvolgono e coinvolgono – ci racconta Giovanni Brancato, vice presidente dei Fioristi di Confcommercio Palermo -».

Quali tecniche hanno imparato i ragazzi che hanno partecipato al corso di formazione?

«Va detto che loro hanno vissuto l’emozione di scoprire, solo una volta arrivati qui, il tema scelto. Per quanto riguarda le tecniche floreali abbiamo cercato di trasmettere come dare grande risalto al colore, curando bene la riserva d’acqua, perché ogni fiore deve avere la sua riserva d’acqua per una buona durabilità. Oltre a questo, abbiamo lavorato sulla costruzione e adattamento dei supporti di cartone utilizzati».

Possiamo dire che in questo tipo di allestimento c’è anche una componente etica?

«Assolutamente si. Guardiamo sempre con attenzione alla natura, sia per il rispetto dei fiori, che per l’utilizzo di materiali di riciclo, che di prodotti che non inquinino l’ambiente».

Che tipologia di fiori avete scelto?

«Non abbiamo fatto una scelta legata al territorio, ma abbiamo scelto quei fiori che maggiormente esprimevano l’idea di un mondo fantastico, per dare corposità e leggerezza, come le ortensie, i Panicum Delphinium e le orchidee Phalaenopsis».

Quali aspetti deve curare un floral designer, che come emerso più volte, non è più solo un fiorista?

«Oggi un floral designer non si occupa più solo di fiori. C’è un grande lavoro di progettualità e di messa in opera, così come è necessaria la conoscenza dei materiali, del saperli mettere insieme, facendo si che si fondano uno con l’altro. Quello che ci gratifica è il fatto che il pubblico, già dalla prima edizione, abbia iniziato a cogliere questa differenza. Da parte nostra continuerà l’impegno per non tradire le aspettative, cercando in futuro di proporre nuovi temi, nuove tecniche e altre location».