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“Watershop” al liceo Galilei di Palermo

PALERMO – Palermo una città sul mare, più che una città di mare. Una metropoli che vive un rapporto conflittuale con la propria costa. I progetti di riqualificazione redatti da protagonisti nel corso degli ultimi anni non mancano. Da ieri anche oltre un centinaio di studenti hanno detto la loro, nel corso del workshop “Waterfront: Idee per il mare e per la costa. La riqualificazione della città vista da esperti e studenti”, svoltosi nell’auditorium del liceo scientifico “Galieo Galilei” di Palermo. Gli alunni hanno assistito a una breve anteprima del lungometraggio “La spiaggia fantasma” del regista Emilio Orofino, a uno sketch dell’attore palermitano Ernesto Maria Ponte, si sono confrontati con alcuni esperti dell’Università e della Provincia regionale e, alla fine del workshop, hanno contribuito con le loro idee, compilando uno specifico questionario sul tema di grande attualità della riqualificazione dei Waterfront siciliani, in particolare quelli di Trapani e Palermo.

Bartolo Di Salvo, assessore ai Fondi Comunitari della Provincia Regionale di Palermo, ha introdotto i lavori, parlando della «valorizzazione della fascia costiera come di una priorità della Provincia, che presto non sarà più un Ente politicamente rappresentativo, ad esempio con il Gruppo di Azione Costiera, con una serie di iniziative per il litorale da Bagheria a Pollina. Il mare può essere un motore di crescita e di sviluppo economico e diventare fonte occupazionale, il limite in questi anni probabilmente è stato quello di non riuscire a spendere le risorse europee».
Le principali metropoli del vecchio continente stanno vivendo il progetto Waterfront, con la definizione di indirizzi, strategie e strumenti operativi comuni per armonizzare lo sviluppo dei tratti costieri. Daniele Ronsivalle dell’Università di Palermo ha illustrato ai ragazzi le principali realtà europee di Waterfront (da Barcellona a Valencia, da Genova ad Amsterdam, da Rotterdam a Malmoe), in cui il paesaggio costiero e quello urbano sono stati integrati in modo virtuoso, conciliando estetica, funzionalità e vivibilità del mare non balenabile.

Sebastiano Provenzano ha infine mostrato agli studenti del liceo “Galilei” le idee per il piano regolatore portuale e il progetto di riqualificazione della Cala, curata assieme a un altro architetto Giulia Argiroffi. «Il lungomare di Palermo c’è – ha spiegato – ma non si vede. Il mare sembra quasi un incidente geografico, ma ci sono tanti spazi di cui riappropriarsi, facendo convivere le attività portuali con quelle urbane, in luoghi condivisi e fruibili, senza barriere e senza recinti».

Redazione

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