Una leggerezza può costare molto cara al titolare di un locale. Anche a distanza di tempo e, in particolar modo, quando si ha a che fare con i minori.
Il proprietario di un noto locale nel nisseno ha venduto della vodka a un ragazzino di 16 anni, senza chiedergli prima il documento di identità che dimostrasse che non aveva ancora raggiunto la maggiore età. Tutto ciò è accaduto nel 2011, quindi ben 6 anni fa, ma oggi è arrivata la batosta per il titolare del locale: chiusura e sospensione delle attività per tre mesi e una multa di 600 euro. La sentenza del giudice di pace che aveva esaminato il caso è stata eseguita dagli agenti della Pasi (polizia amministrativa e sociale) della questura che ha notificato il provvedimento. E’ infatti vietato dalla legge somministrare alcolici ai minori, nonostante le cronache dimostrino che essi siano sempre più in grado di arginare l’ostacolo e procurarsi indirettamente quel divertimento “ad alte gradazioni”.
Sui pub e sui lounge bar aleggia un’atmosfera proibizionista che dirotta i giovanissimi verso i supermercati. Lo chiamano “pre-party”: prima di una festa, di una serata in discoteca o di un semplice tour tra le vie della movida, la spesa di alcolici: vodka, gin, rum e le miscele per preparare i cocktail. Lo step successivo è travasare tutto nei bottiglioni di plastica. Chissà se avranno notato anche questo i carabinieri che perlustravano la zona di Caltanissetta, quella sera.
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