Si è tenuta presso la sede dell’associazione Palab, in via Fondaco a Palazzo Reale, la conferenza stampa di Vittorio Sgarbi, fondatore del movimento «Rinascimento». Il critico d’arte, ex sindaco di Salemi, oggi è candidato alla presidenza della Regione in vista delle elezioni del 5 novembre. Un conferenza stampa nel pieno stile di Sgarbi che ha sottolineato: “Conto sui voti dei giovani: io sono l’unica e vera alternativa in queste elezioni, l’unica vera offerta politica per i giovani”.
“Il centrodestra è diventato un accrocchio con Lagalla, Musumeci e Armao. Cosa vuol dire votare uno o l’altro, votare significa scegliere con le emozioni. Dovendo decidere con chi andare al letto, con me o Musumeci, scegliereste me”.
“Occorre essere attraenti, mi direte che è erotico Armao? Che è erotico Lagalla? Che è erotico Musumeci? La politica è erotica. Micari è erotico? È erotico come un baccalà”. “Fava non è male – ha detto – può prendere i voti. Porterò via voti a Musumeci perché io ho una storia e lui non c’è l’ha. Musumeci alle 22 già dorme, io sono vivo”, ha aggiunto.
Parole dure anche contro il presidente uscente Rosario Crocetta: “Non è stato capace di fare niente, neanche per se stesso. Non c’è traccia di sé, ha lasciato solo un buco, una voragine. Ha vinto solo perché parlava di mafia, ma di mafia morta, non di mafia viva. Nei sondaggi l’ho già superato, lo stesso vale per Micari”.
Assente Marco Castoldi, in arte Morgan, che avrebbe dovuto essere a Palermo ma che ha assistito alla conferenza stampa in collegamento su Skype. Sarebbe dovuto essere al fianco di Sgarbi per presentare insieme il programma di governo. Il cantante aspira ad un posto in un’ipotetica giunta Sgarbi, alla quale si aggiungerebbe anche il conduttore Piero Chiambretti oltre ai nomi di Bruno Contrada e Mario Mori.
“Io vorrei fare l’assessore alle Politiche digitali – ha detto via web Morgan – stare vicino ai giovani nello sviluppo delle loro idee e dei loro progetti. Perchè la Sicilia merita di più in quanto terra madre dell’arte e della cultura. Sempre ricca di talenti”.
“Puntare alla bellezza è l’unica strada per arrivare ai siciliani. Basta con la mafia e l’antimafia, bisogna pensare a cosa fare concretamente. Si racconta una Sicilia falsa – ha detto Sgarbi -. Invito di Nino Di Matteo ad inseguire i criminali che hanno coltivato gli affari dell’eolico, che hanno distrutto il territorio, non i generali, gli eroi come Mori. Combattere la mafia dove non c’è più, è troppo facile”.
E non risparmia nemmeno Di Pietro. “Lui ha iniettato il cancro nella politica, lo ha ammesso lui stesso”. Così Vittorio Sgarbi incontrando i giornalisti a Palermo. “Di Pietro – spiega – per colpire i corrotti ha distrutto i partiti. Un tempo c’era un essere, si era comunisti, socialisti, era impossibile che un liberale diventasse un comunista o che Follini il democristiano diventasse del Pd, come è invece successo. Ognuno era un valore una identità. Una storia”.
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