Villa, conti bancari e terreni: sequestrato tesoretto di Riina

Villa, società, terreni: i carabinieri sequestrano un tesoretto riconducibili al boss Totò Riina. I mlitari del R.O.S. coadiuvati da quelli del Comando Provinciale di Palermo e Trapani, hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale – sezione misure di prevenzione –  di Palermo su proposta della Procura della Repubblica di Palermo nei confronti del capo di cosa nostra e del suo nucleo familiare per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro.

Le indagini condotte dal ROS

Le indagini patrimoniali condotte dal ROS costituiscono il completamento della più generale attività di contrasto condotta dai Carabinieri nei confronti del mandamento mafioso di Corleone, uscito depotenziato negli ultimi 5 anni dagli esiti delle indagini Patria, All Stars e Grande Passo, ed ha consentito di individuare e colpire il patrimonio occulto riconducibile per gli inquirenti a Riina, alla moglie e ai figli.

I beni sequestrati

I beni sequestrati sono localizzati prevalentemente nelle province di Palermo e Trapani: sono costituiti da 3 società, una villa, 38 rapporti bancari e, soprattutto, numerosi terreni di cui si è accertata l’attuale disponibilità al capo mafia corleonese.

Punto cruciale dell’indagine patrimoniale è rappresentato, spiegano gli investigatori, dalla evidente sperequazione tra i redditi dichiarati negli anni dal Riina e dai suoi congiunti, da cui è stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite.

“In tale quadro – riferiscono i carabinieri – è emersa la significativa e continuativa disponibilità di denaro contante della famiglia, ed in particolar modo della moglie la quale, malgrado i molteplici sequestri di beni mobili subiti nel tempo ed a fronte dell’assenza di redditi ufficiali, è riuscita a emettere nel periodo 2007-2013 assegni per un valore di oltre 42.000 mila euro a favore dei congiunti detenuti”.

Il sequestro comprende, inoltre, la villa di 5 vani a Mazara del Vallo via degli sportivi 42, in cui, in passato, nei periodi estivi Totò Riina “avrebbe trascorso la latitanza con il proprio nucleo familiare”.