Tra cambi di colore di regioni e ordinanze non si è ancora ben delineato il quadro sugli spostamenti che saranno consentiti per le feste di Natale.
Da oggi tornano arancioni Lombardia, Piemonte e Calabria, gialle Liguria e Sicilia.
Resta aperta la questione sugli spostamenti tra le Regioni sui quali il governo sta ancora trattando con le parti interessate. Il rientro a casa per Natale è il principale nodo che il governo deve sciogliere in vista del prossimo dpcm. Con l’abbassamento della curva dei contagi, si spera in un’Italia quasi tutta gialla per metà dicembre, dato che dovrebbe permettere libertà di spostamento tra le regioni.
Ma per gli esperti non siamo ancora pronti, un liberi tutti adesso comporterebbe un possibile moltiplicatore di contagi come è successo in estate.
“Non possiamo riaprire a Natale e Capodanno con il rischio di dover richiudere di nuovo a febbraio a causa di una terza ondata” è la linea del governo.
“Sarà un Natale diverso, il primo e auspicabilmente l’ultimo grazie ai vaccini. – ha detto il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli analizzando i dati del monitoraggio regionale della cabina di regia. Tutto quello che eravamo abituati a vedere a Capodanno non potrà avere corso, è inimmaginabile e incompatibile. Va detto con assoluta chiarezza come la celebrazione religiosa dovrà essere compatibile con le misure concordate già con la Cei per quello che riguarda la fede cattolica per evitare focolai e trasmissioni”.
Sul fronte delle scuole sembra ormai deciso che non ci sarà un ritorno tra i banchi a dicembre, caldeggiato dal ministro Lucia Azzolina: il governo è orientato verso una riapertura delle aule il 7 gennaio, a festività concluse, accogliendo così le istanze dei presidenti di Regione.
Si pensa che il nuovo dpcm in uscita nei prossimi giorni avrà regole omogenee per tutto il Paese dal 4 dicembre in poi per andare incontro alle esigenze sanitarie e quelle economiche.
Il governo darà raccomandazioni sul numero massimo di commensali. “Limitare al massimo anche nelle proprie abitazioni il numero di persone che si ritrovano», ha raccomandato il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) Silvio Brusaferro.
Da definire ancora la possibilità di raggiungere le seconde case, quelle di vacanza, e i rientri dall’estero.
Gli appassionati di vacanze sulla neve dovranno quasi certamente rimandare al 2021, Conte si è già detto contrario ma la questione ha dimensioni internazionale, visto che altri Paesi europei confinanti potrebbero decidere di consentirle, attirando così anche i turisti italiani.
Per chi vorrà andare all’estero, magari in Paesi che non chiuderanno gli impianti da sci, come Svizzera e forse Austria, al ritorno potrebbe esserci la quarantena obbligatoria come ha prospettato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
A Natale sarà possibile invece andare a messa, anche a quella della vigilia, seppure in orario compatibile con il coprifuoco, che resterà probabilmente alle 22. “Non ho mai dato un orario per le funzioni – ha precisato il ministro Francesco Boccia – ma il coprifuoco funziona e va mantenuto”.
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