“Nel 2023 la Regione Siciliana è stata al primo posto in Italia per autorizzazioni rilasciate per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili, chiaro segno dell’attenzione al settore da parte del governo regionale, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con il “New green deal” europeo, con la strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, con interventi orientati a migliorare la competitività, accrescendo nel contempo la fiducia dei cittadini e delle imprese”. Sono le parole del presidente della Regione Renato Schifani, inviate nel messaggio di saluto, letto da Stefano Pellegrino, capogruppo di Forza Italia all’Ars, alla VI edizione del convegno Energy Conference, dal titolo “Vent’anni di soluzioni green”, in corso oggi, a Villa Favorita Resort, a Marsala (Trapani), promosso da Energia Italia. “La Regione Siciliana, per la sua collocazione geografica e per le caratteristiche ambientali, come auspicato dalla Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni – prosegue il presidente Schifani nel suo messaggio – può e deve diventare un importante hub energetico. Tale approccio è di fondamentale importanza in previsione del nuovo decreto ‘burden sharing’, in fase di approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che fissa per la Sicilia un obiettivo al 2030 di 10,38 GW di potenza installata complessivamente per le fonti rinnovabili”.
“Lo sviluppo delle rinnovabili va inserito in un quadro regolatorio che contemperi le diverse esigenze del territorio – ha detto nel suo intervento Roberto Sannasardo, energy manager della Regione -. La necessità di bilanciare la produzione di fotovoltaico con la tutela del territorio siciliano va fatta anche promuovendo iniziative con impatto positivo sui cittadini. Guardiamo con molto interesse allo sviluppo delle Comunità energetiche, il cui sviluppo è essenziale anche ai fini dell’abbattimento di un fenomeno che purtroppo colpisce la realtà siciliana, ovvero quello della povertà energetica. La richiesta di nuovi impianti in Sicilia – ha spiegato Sannasardo – rappresenta circa il 25% di tutto ciò che viene chiesto in Italia. Una tecnologia di grande interesse (anche se non è nelle competenze dirette della regione) è inoltre l’offshore, anche alla luce del fatto che il Canale di Sicilia è il luogo scelto dagli investitori come uno dei più produttivi a livello energetico. Questo determinerà un grande sviluppo che impatterà su un altro aspetto fondamentale, ovvero il piano di sviluppo della rete, che attualmente – ha sottolineato Sannasardo – non è in grado di ospitare tutta l’energia prodotta dagli impianti se intendiamo raggiungere gli obiettivi futuri. Il pericolo è quello di fare grandi sforzi per la realizzazione di grossi impianti, per poi scontrarsi con il nodo della rete, che rischia di non permetterci di utilizzare tutta l’energia prodotta, con grave dispendio economico e di impegno. Produrre energia per poi non utilizzarla è uno spreco che non ci possiamo permettere”, ha concluso Sannasardo.
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