Il vicepresidente dell’Ars Antonino Venturino ha riflettuto sulle vicende che stanno spaccando il Movimento Cinquestelle a livello nazionale. In una intervista a Sicilianews24 sottolienea i possibili scenari futuri.
Il caso Gambaro è solo l’inizio dello smembramento del M5S o è un incidente di percorso?
“Non sarà il primo e non credo l’ultimo caso nel M5S. Al di là di tante cose, il problema di fondo rimane questa mancanza di democrazia all’interno del movimento perché quando ci sono dei problemi e qualcuno propone un analisi più attenta succedono queste cose. La senatrice Gambaro aveva semplicemente espresso una valutazione su questa deblacle elettorale che ha visto il M5S passare da prima forza politica in Italia a un dato in Sicilia attorno al 5%. Questa, tra l’altro, è la regione in cui il Movimento è diventato forza politica vera e propria perché prima era un movimento di piazza e si dicevano cose, anche forti, nei confronti della vecchia classe politica. Qui in Sicilia il M5S è arrivato ad essere prima forza politica esprimendo ben 15 consiglieri. E’ chiaro che a quel punto il Movimento è chiamato a dare delle risposte serie. Gambaro non ha fatto altro che dire che il flop che si è registrato va attribuito in gran parte a Beppe Grillo perché non ha saputo bene interpretare il voto del 25 febbraio”.
Cosa ha sbagliato Grillo durante la campagna elettorale delle ultime amministrative?
“Soprattutto a livello regionale ha sbagliato perché è venuto qui in Sicilia per la campagna elettorale a riproporre un canovaccio identico a quello dell’estate scorsa, ma mentre allora aveva la sua credibilità perché ancora il M5S era fuori dal sistema, dal momento in cui ne è entrati a far parte non si possono continuare a dire le stesse cose. Nel frattempo, infatti, si sono vinte anche le elezioni nazionali. Pertanto con i suoi discorsi non riescono più a far presa su chi lo sta ad ascoltare, ma soprattutto sembrano lontani dai problemi del territorio. A Mascalucia ha fatto lo stesso discorso dell’ottobre dell’anno scorso ed è chiaro che la gente non ci crede più. Il comizio di oggi deve essere diverso, propositivo, deve indicare una strategia politica per arrivare alle soluzioni, non può essere lo stesso comizio che attacca la politica. E’ anche vero un altro aspetto della mancata visione politica da parte di Grillo; se si sono attaccati sempre i partiti, bisogna accettare che tanta gente che aveva visto nel M5S dei segnali per potersi riappropriare della politica, cerchi di aggregarsi in altre forme di liste civiche. Il Movimento doveva apparentarsi con queste liste, invece si è chiuso e così anche questo tipo di dialogo con altri cittadini che condividevano alcuni programmi ma che non volevano per loro scelta entrare nel movimento. E’ stata chiusa la porta anche a loro. Adesso come si fa a partecipare a una campagna amministrativa senza neanche apparentarsi, non dico con Pd o Pdl, ma con queste liste civiche che sono stati i veri vincitori di questa tornata elettorale? Altro errore di visione e di strategie. Personalmente non sono stato sorpreso dal risultato”.
Sembra che a livello nazionale si stia prospettando una spaccatura dell’interno del M5S?
“Quello della spaccatura è ormai un processo inevitabile. Se non sarà in questo frangente sarà tra un mese, ormai si sono create delle condizioni all’interno che non danno più l’idea di un movimento democratico dove ognuno vale uno, dove c’è un confronto dialettico. Qui da un lato c’è Grillo che dice delle cose e dall’altro un popolo che deve seguirlo. Prima o poi qualcuno non vorrà più sottostare perché è venuta meno una delle condizioni fondamentali, il dialogo. Paradossalmente il movimento, nato con la forza del web per comunicare, adesso si perde in riunioni fiume, in un continuo parlare di nulla, dove alla fine non si discute di cose serie e non c’è un dialogo libero. Per quello che vedo io da fuori, perché va ricordato che non faccio più parte del movimento, è chiaro che se non sarà in questa circostanza con la Gambaro accadrà con altri. Il gruppo non è coeso e lo dimostra la votazione di ieri sera”.
E’ necessario rimodulare l’ idea politica del M5S?
“Sicuramente bisogna riprendere ciò che si è in qualche modo inceppato. C’è tanta gente come me che crede tantissimo a quel programma nato dalla compartecipazione, che è stato scritto a più mani. Questa gente, chiede oggi di non essere lasciata fuori, di poter continuare a pensare a questo progetto, ma avverte l’esigenza di una struttura che il Movimento in questo momento non ha. Non si possono scegliere i rappresentanti in maniera avventata; è necessario strutturarsi come i partiti di una volta, non c’è niente di scandaloso perché i partiti sono la spina dorsale della democrazia in un paese come il nostro. Il concetto che il movimento ha saputo portare è che il web dà la possibilità di comunicare in fretta e in tempo reale, ma paradossalmente è più facile comunicare col pc con uno in Valtellina piuttosto che sapere cosa succede nella porta accanto. Bisogna ritornare ad avere una presenza più concreta sul territorio, scegliere le persone che entrano a far parte del Movimento anche sotto il profilo umano, cosa non possibile attraverso il web. Serve, infine, una struttura più solida perché il Movimento ha saputo mettere insieme tante tessere cercando di formare una figura composta, ma si è scordato di mettere un frame, pertanto tessere cominciano a saltare”.
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