Vertice sulla Libia a Palermo da oggi: ma i protagonisti disertano

Vertice sulla Libia a Palermo. Inizia oggi a Ville Igiea a Palermo la tanto attesa conferenza sulla Libia. Un momento d’incontro politicamente di grande importanza in quanto l’intento è quello di trovare delle strategie per mettere ordine al caos in cui versa il paese ritenuto strategico in quanto punto di partenza di chi chi prova la traversata verso l’Europa.

Ma il summit rischia di rivelarsi un buco nell’acqua, sembra infatti uno dei due protagonisti, Khalifa Haftar, capo della fazione militare che controlla buona parte della Cirenaica non sarà presente, vanificando di fatto gli obiettivi della conferenza.

La notizia sembra arrivare da alcune fonti dell’Esercito nazionale libico (Lna) vicine al maresciallo. Sembra infatti che Haftar non voglia sedere al tavolo con i rappresentanti del Qatar e di una fazione, il Libyan Fighting Group, secondo Haftar “legata ad al Qaida”.

Fino a ieri si vociferava della possibilità di una visita-lampo di Giuseppe Conte a Bengasi per convincere il generale a ripensarci: voci poi smentite con forza da Palazzo Chigi.

L’altro protagonista della partita libica, il Presidente del Consiglio Presidenziale del Governo di Accordo Nazionale della Libia, Fayez al Serraj, ci sarà. Il suo portavoce, Mohamed El-Sallak, ha messo in evidenza che è apprezzato “grandemente lo sforzo italiano di contribuire a migliorare il processo politico”.

Vertice sulla Libia a Palermo: arrivano i partecipanti e scattano divieti, e modifiche del traffico

A Palermo intanto, gia da ieri sono arrivati i primi partecipanti tra loro una delegazione della Camera dei rappresentanti libica guidata dal presidente del Parlamento, Aqila Saleh e composta da altre 15 personalità, tra cui otto deputati.

Arrivati anche  i rappresentanti del Consiglio di Stato con il suo leader, Khaled al Meshri, che ha lanciato un nuovo appello al dialogo tra le parti come “unico mezzo per uscire dalla crisi”.

Conferenza sulla Libia, arriva il “no” anche del maresciallo Khalifa Haftar. E anche se i “grandi” – da Putin a Macron, da Merkel a Trump – non ci saranno, in città è scattato il piano sicurezza, tra divieti e rivoluzioni al traffico che stanno scatenando le proteste dei residenti.