E’ stato fissato per martedì 7 settembre il tavolo ministeriale sulla vertenza Almaviva Contact.
I lavoratori – 560 a Palermo – rischiano di perdere il posto di lavoro dopo aver appreso che la società pubblica ITA spa (Italia Trasporto Aereo) ha assegnato ad altra società la gara per il servizio di gestione dell’assistenza clienti, senza applicare la clausola prevista per il settore dei call center che riconosce il diritto alla prosecuzione del rapporto di lavoro con il nuovo fornitore.
La notizia della convocazione del tavolo, che vedrà anche la partecipazione dei sindacati nazionali, arriva dopo una lunga interlocuzione con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ed il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ai quali il sindaco di Palermo aveva inviato un mese fa una lettera per sollecitarne l’intervento.
«Dopo settimane di attesa – dichiarano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessora al Lavoro, Giovanna Marano – il governo compie un passo importante affinché si possa trovare una soluzione per salvaguardare e tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori in una complessa vertenza che, ogni giorno di più, presenta complicazioni e zone d’ombra.
Auspichiamo che questa interlocuzione col governo sia proficua per le tante lavoratrici ed i tanti lavoratori coinvolti».
“Più che profondere impegno nella libera esternazione di altrui accuse e di buoni propositi personali, il capogruppo Lupo farebbe bene a conoscere i fatti e, soprattutto, a sollecitare al ministro del Lavoro, come invece ufficialmente ha già fatto la Regione, l’istituzione urgente di un tavolo di crisi sulla vicenda Almaviva”.
Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone dopo le parole del capogruppo PD all’Ars Giuseppe Lupo che ha dichiarato: “Il presidente Musumeci sta sottovalutando la vertenza Almaviva, serve il massimo sforzo anche da parte del governo regionale per tutelare i lavoratori nel passaggio da Alitalia ad Ita”.
“Dal 10 agosto, giorno in cui la mia richiesta è stata inviata agli uffici del ministro – continua Scavone – attendiamo fiduciosi una risposta per cercare di individuare la difficile via d’uscita alla vertenza nazionale, scaturita dal mancato inserimento della cosiddetta clausola sociale, nella gara indetta dalla società “Ita”. Una vicenda che risponde a dinamiche nazionali ma che rischia di travolgere gli oltre 600 addetti, che prestano la loro opera a Palermo, e le loro famiglie. Siamo al loro fianco, come lo eravamo, senza proclami, nella settimana di ferragosto, quando i contorni della travagliata cessazione delle attività di Alitalia, e delle società che per la compagnia di bandiera hanno lavorato, sono diventati evidenti nella loro problematicità”.
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