CATANIA – “Renzi è stata una novità interessante, ma a distanza di tre anni ci ritroviamo un partito che rischia di perdersi. Noi staremo dentro il Pd e sosterremo Andrea Orlando perché, più di altri, saprà unire le diverse culture e anime che convivono all’interno della compagine democratica e di rafforzare l’attenzione ai temi sociali: uguaglianza, lavoro e inclusione. E a chi oggi prova ad intestarsi a Catania la primogenitura del sostegno al Guardasigilli, sappia che non rende un buon servizio ad Orlando stesso”. Così, la parlamentare nazionale Luisa Albanella, la deputata regionale Concetta Raia e l’assessore comunale Angelo Villari, esponenti del Partito Democratico dell’area Sinistra Pd, vicini a Cesare Damiano, hanno aperto l’incontro di ieri pomeriggio “Verso il congresso”, al quale hanno partecipato dirigenti di partito, amministratori, presidenti di circoli e, in tanti hanno preso la parola. Presente anche l’assessore regionale alla Formazione Bruno Marziano.
“Abbiamo perso l’abitudine al confronto, dobbiamo riprendere il dialogo, abbiamo tante sfide da affrontare, a cominciare dal Congresso del prossimo 30 aprile alle elezioni amministrative che coinvolgeranno solo a Catania 28 comuni– ha esordito Concetta Raia – Sosteniamo l’idea di una politica capace di migliorare e rinnovare se stessa e le istituzioni rappresentative, in cui i cittadini tornino a riconoscersi, per dare voce e protagonismo a tutti, a partire da chi non ha la forza di farsi sentire da solo”.
“Ho deciso di rimanere nel Pd e sostenere Orlando – ha commentato Bruno Marziano – la responsabilità della scissione è di Renzi, ma è stato un errore uscirne. Si sarebbe potuto fare una battaglia dall’interno, anziché indebolire un partito che oggi rischia di consegnare la maggioranza ai Cinque Stelle e alle Destre”.
Imminenti anche le elezioni regionali e politiche.
“Alla Regione siamo alla fine di un quinquennio che potremmo definire fallimentare – ha ammesso Concetta Raia – ci aspettavamo un’inversione di tendenza e un’idea di innovazione che invece non c‘è stata. Di certo si partiva da una situazione disastrosa, è vero, ma avremmo comunque potuto completare alcuni percorsi, come il ciclo dei rifiuti o gli investimenti per le infrastrutture. Da parte del Pd regionale ci deve essere ora, un immediato ragionamento con le altre forze politiche, per individuare il candidato migliore alla presidenza della Regione”.
“Per la Sicilia, Crocetta è stato un fallimento assoluto – ha aggiunto Villari – ma così come non dobbiamo identificare Renzi al Pd, non possiamo accumunare il destino di Crocetta a quello di una forza politica che sta provando dall’interno a fermare la deriva cui va incontro la Sicilia”.
“Il partito resta e i dirigenti possono cambiare – ha proseguito Villari – per questo resto dentro il Pd, altrimenti rischiamo di ritrovarci un insieme di personaggi che fanno gruppo attorno a un leader di turno. Chi è uscito ha sancito la sua sconfitta politica”. “Non ho creduto nella scissione, ma ho il massimo rispetto per i compagni con i quali abbiamo condiviso una storia, è un momento tristissimo – ha detto Luisa Albanella – credo che bisogna portare avanti le proprie ragioni dall’interno, sostenendo Orlando, Renzi è purtroppo ancora forte– ha proseguito – Orlando potrà servire ad unire il partito, a rappresentare la nostra storia e le idee che sono proprie della sinistra riformista e fermare l’onda populista”.
“Orlando non ha l’obiettivo di riaggregare la sinistra del partito che se n’e andato, ma vuole rifondarlo nello spirito dell’Ulivo – ha aggiunto l’assessore Marziano –tornare indietro rispetto a quella mutazione genetica che ha consentito in questi anni l’assalto di esponenti che con il nostro partito non aveva alcun punto di contatto”.
Il passo sul tesseramento è breve. “Il Pd cresce se saprà essere credibile di fronte ai suoi elettori, in grado di dare risposte – ha detto la deputata regionale – al contrario non cresce se si riduce solo a una conta di tessere rastrellate in un reclutamento selvaggio dell’ultimo ora”. “Era alle porte un’invasione barbarica – ha poi aggiunto Villari – dobbiamo a Concetta Raia, la prima, anzi l’unica, a segnalare il problema delle oltre 2700 tessere on line del 2015, così come il lancio dell’OPA fatta da alcuni esponenti del partito, disposti a qualunque cosa pur di arrivare all’obiettivo, compreso quello di portare le persone davanti ai gazebi con 15 euro nelle mani”.
“L’appartenenza ad un partito, ad una comunità politica è caratterizzata da un’adesione individuale consapevole – ha concluso Luisa Albanella –chi si iscrive durante tutto l’arco dell’anno aderisce a progetti e a proposte politiche e contribuisce al suo radicamento nella società. Noi ci siamo battuti e ci battiamo per questa visione del partito e della buona politica e non demorderemo per nessuna ragione”.
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