“Gli automobilisti hanno ragione. Gli aumenti della benzina sono ormai costanti, ma non prendiamocela con i benzinai”. A dichiararlo è Vittorio Messina, presidente vicario di Confesercenti Sicilia che aggiunge: “E’ opportuno chiarire che il guadagno del gestore dell’impianto non varia in base al prezzo finale del carburante, ma si basa su una percentuale fissa”.
I conti sono presto fatti. Messina li snocciola sulla base di una recente indagine dalla Faib, la Federazione autonoma italiana benzinai che a Confesercenti aderisce. Il cliente si presenta alla pompa con cinquanta euro. Ecco come sono suddivisi: 24 euro e 13 centesimi di accise (pari al 48,26%), 8,33 di Iva (16,67%), 11, 58 di costo del prodotto (23,16%), 4,55 per il ricavo lordo dei petrolieri (9,11%) e infine 1 euro e 45 centesimi per il gestore (pari al 2,90%).
“Il margine fisso di guadagno dei benzinai è di circa 40 millesimi al litro – conclude Messina – a cui vanno ulteriormente decurtati i soldi degli sconti imposti dalle compagnie petrolifere durante le campagne promozionali per battere la concorrenza”.
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