Valorizzazione borghi rurali, firmato accordo per la riqualificazione

Valorizzazione borghi rurali. Altri due borghi rurali – quello di Libertinia, che ricade nel territorio di Ramacca, e quello di Pietro Lupo, che fa parte del Comune di Mineo – entrano a far parte di un progetto di valorizzazione della Regione Siciliana. L’accordo di programma che prevede la loro riqualificazione è stato firmato dall’assessore dei Beni culturali Sebastiano Tusa, dai sindaci Giuseppe Limoli e Giuseppe Mistretta e da Giosuè Catania dell’Ente Sviluppo Agricolo.

“Continuiamo ad avere una grande attenzione – sottolinea il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – per le nostre aree rurali e per questi spicchi di territorio che trasudano storia e cultura e che, se adeguatamente valorizzati, sono in grado di stimolare un forte interesse da parte di turisti e studiosi. Non è un caso che negli ultimi anni, in ben quattro edizioni del premio nazionale “Il Borgo dei Borghi”, questi suggestivi angoli della Sicilia siano risultati in assoluto i più apprezzati”.

Borgo Libertinia

Valorizzazione borghi rurali: interventi di recupero e di trasformazione di diversi edifici

Anche per Libertinia e Pietro Lupo sono stati predisposti interventi di recupero e di trasformazione di diversi edifici che saranno destinati all’accoglienza ma anche allo studio e alla promozione del territorio. Previsto, inoltre, il loro inserimento nella “Via dei borghi” e nel circuito di “greenways”, con la creazione di ippovie lungo le antiche trazzere. In base all’accordo, gli enti coinvolti reperiranno i finanziamenti necessari per la realizzazione delle opere, con la possibilità di creare partnership con soggetti pubblici e privati.

Sono dodici, in tutto, i borghi rurali già inseriti nel piano di riqualificazione con cui la Regione si propone di recuperare insediamenti costruiti negli anni Trenta del secolo scorso dall’Ente di colonizzazione del latifondo siciliano, ampliati con la riforma agraria negli anniCinquanta e assorbiti dall’Ente di sviluppo agricolo nel 1965.

“Queste realtà, oggi in profondo stato di abbandono – dichiara l’assessore Tusa – oltre a testimoniare un importante momento del passato e un riuscito esempio di pianificazione territoriale, custodiscono interessanti esperienze urbanistiche e architettoniche. Il governo regionale intende valorizzare questo patrimonio storico nel quadro di un rilancio delle aree interne meno ricche dell’Isola e di un nuovo sviluppo culturale”.