Valle dei Templi 2018: presenta per primo il rapporto di sostenibilità
Valle dei Templi 2018: è il primo sito archeologico italiano a presentare il rapporto di sostenibilità culturale e sociale.
Una radiografia a 360 gradi della Valle dei Templi e un’analisi dell’impatto sul territorio: la Valle nel 2017 ha accolto 857.333 visitatori e sfiora già il milione per il 2018; numeri superiori a quelli del Museo Egizio di Torino, di Ercolano e della Reggia di Caserta, vicini alla Venaria Reale.
Le entrate l’anno scorso hanno superato i 5 milioni e mezzo di euro.
Valle dei Templi 2018: indice di gradimento altissimo tra i visitatori
Il Parco della Valle dei Templi è il primo sito archeologico italiano – e in assoluto il primo luogo culturale in Sicilia – a dotarsi di un rapporto di sostenibilità.
Che permette di comprendere quale impatto ottiene un sito sull’ambiente circostante, in termini di ricaduta economica e (per la prima volta in assoluto in Italia) sociale e culturale, ma soprattutto consente di programmare e indirizzare gli interventi del futuro.
Che vede insieme, sullo stesso piano, pubblico e privato: il Parco e chi gestisce i servizi e ha avviato un dialogo con il territorio. Un lavoro molto approfondito, condotto da CoopCulture che cura i servizi della Valle in ATI (MondoMostre, Skirà, Bluecoop, Ipacem, Cooperativa Archeologica), e realizzato dagli esperti di struttura attraverso centinaia di interviste ai visitatori del sito archeologico.
Un ulteriore passo avanti che consolida ulteriormente l’importanza del parco della valle dei tempi nel territorio che quest’anno sfiora 1 milione di visitatori raggiungendo così alcuni siti importanti italiani come la Venaria reale (1.039.657 nel 2017) e superando, per esempio, la Reggia di Caserta (838.654 nel 2017).
Valle dei Templi 2018: numeri straordinari
I numeri sono straordinari e permettono una radiografia a 360 gradi – riferita al 2017 – non solo del Parco e dei suoi visitatori, ma di tutto l’indotto del territorio agrigentino.
Il visitatore medio (italiano, giovane, spesso laureato) ha un indice di gradimento molto alto – 8,64 su un punteggio massimo di 10 – e l’86% dichiara di voler ritornare per ulteriori visite che comprendano anche altri siti. Il Parco ha registrato entrate – nel 2017 – che superano i 5 milioni e mezzo di euro, di cui 4 milioni e 600 mila euro solo dalla vendita dei biglietti; in un contesto che invece registra una decrescita del turismo sul territorio di Agrigento (fonte ISTAT): 1.292.586 presenze turistiche nel 2015, diventano 1.036.316 del 2017.
L’impatto di spesa è 2,64: ovvero ogni euro speso, ha una ricaduta di 2,64 euro. Il fatturato prodotto dai concessionari è stato di 2.580.000 euro a fronte di mezzo milione di investimenti e quasi un milione il valore delle forniture.
Sviluppo del sito e del territorio
“Punteremo sui temi dell’accoglienza e della valorizzazione del paesaggio. Le albe verranno confermate, in estate il Parco non chiuderà mai. Annunciamo anche una grande mostra su “La costruzione del patrimonio monumentale in età classica” e continueremo con le visite a cantiere aperto ai nuovi campi di scavo. Fin dalla sua istituzione la Valle dei Templi ha lavorato alla tutela, valorizzazione, promozione di politiche culturali per lo sviluppo non solo del sito, ma del territorio”, spiega il direttore del Parco Giuseppe Parello.
“Professionalità e fiducia. Sono state queste le direttrici essenziali per avviare il nostro rapporto non soltanto con ilParco Valle dei Templi ma con tutto il territorio – spiega il direttore generale CoopCulture, Letizia Casuccio- Coopculture ha recepito le linee guida della politica culturale della direzione della Valle dei Templi, incentrate su efficienza dei servizi, valorizzazione del paesaggio, integrazione e accoglienza. La sinergia tra pubblico e privato qui alParco, funziona sul serio, nel rispetto di ambiti diversi: è stata questa la ricetta vincente che ci porta quest’anno, 2018, a sfiorare il milione di visitatori”.
Il Parco ha avviato nuovi cantieri di scavo e portato alla luce – nel solo 2017 – 3000 metri quadrati di siti preesistenti, ad iniziare dal Teatro Ellenistico di cui hanno parlato i giornali e le tv di tutto il mondo.
Valle dei Templi 2018: tra visitatori e eventi
I visitatori del Parco della Valle dei Templi nel 2017 sono 857.333 (+31,6 % rispetto al 2016 che aveva già registrato un +15% rispetto al 2015). Sono stati potenziati i canali di informazione e relazione, e proposte ben 454 giornate di eventi al pubblico. Il Parco ha venduto 352 abbonamenti annuali per residenti per la partecipazione a visite, eventi, manifestazioni. Un unicum nel panorama del Sud Italia. E ha aperto le porte per centinaia di eventi che hanno registrato migliaia di visitatori, con una larghissima percentuale di residenti; senza contare il solo Mandorlo in Fiore che ha avuto 20 mila spettatori.
Sono stati venduti, in collaborazione con CoopCulture RTI, 700.743 biglietti, con un incremento del 45,9% del mese di luglio e di ben 56,4% nel mese di agosto e del 31,1% a settembre (mese di solito molto più basso come arrivi). Oltre 80 mila biglietti sono stati venduti per il giardino della Kolymbetra affidato al FAI e tolto dallo stato di degrado in cui versava. 31.553 scontrini sono stati emessi dal bookshop, 89.955 visitatori hanno frequentato la caffetteria, 11.729 sono stati trasportati dalle navette interne, 5478 hanno partecipato alle visite guidate e 34.098 si sono dotati di audio guide. Il parco ha coinvolto 2700 studenti in attività didattiche; ha partecipato a fiere internazionali, si è dotato di materiali di comunicazione (flyer, depliant, una newsletter), ha sistematizzato i rapporti con la stampa specializzata e non.
Valle dei Templi 2018: gli obiettivi del parco
Quattro essenzialmente gli obiettivi del Parco Archeologico della Valle deiTempli: Potenziare i punti di accesso ma anche i percorsi di visita; Consentire una migliore fruizione delle aree del Parco interessate dai rinvenimenti più recenti, come il teatro e il quartiere ellenistico romano; Trasformare il parco in strumento di valorizzazione dell’intero patrimonio culturale del territorio; Potenziare le possibilità di fruizione e il coinvolgimento per il visitatore attraverso le nuove tecnologie.