Vaccino, dall’Africa al Bangladesh per immunizzare tutti


Sono arrivati in Italia dopo un lungo viaggio, ieri come oggi sperando in un futuro migliore. Erano in tanti, stamattina, i giovani immigrati residenti al quartiere Noce venuti a vaccinarsi al Centro Diaconale – Istituto Valdese. Vengono da Mali, Ghana, Nigeria, Guinea; hanno aspettato il loro turno accanto a chi è nato e cresciuto a Palermo e vive da sempre in questo quartiere popolare tra mille difficoltà. 

La Noce è la nona tappa del viaggio di “Accanto agli ultimi”, la campagna lanciata dalla Regione Siciliana in sinergia con l’ufficio commissario all’emergenza Covid di Palermo, il Comune e le associazioni di quartiere per rendere sempre più inclusiva la campagna vaccinale. 

Stamattina una squadra di medici in forza alla struttura commissariale ha vaccinato una quarantina di persone al Centro Diaconale. “Ne siamo veramente felici – dichiara Anna Ponente, direttrice del Centro -. Abbiamo avuto molte richieste. Vedere che così tanti uomini e donne hanno voglia di vaccinarsi è un segno di speranza e cambiamento”. 

Il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo Renato Costa ha espresso soddisfazione per un’iniziativa che, in meno di due mesi, ha permesso di immunizzare oltre 900 persone, la stragrande maggioranza delle quali non si sarebbe vaccinata, vivendo in forti condizioni di disagio e non avendo la possibilità di raggiungere gli hub. “Purtroppo, la marginalità, in questa città, ha dimensioni più vaste di quanto pensassimo – dichiara Costa -. Ma, allo stesso tempo, la meraviglia di Palermo è nel suo essere infinitamente viva e solidale, lo abbiamo constatato con i nostri occhi con ‘Accanto agli ultimi’. Stiamo vedendo che c’è un tessuto connettivo, una rete umanitaria che si prende cura delle fragilità, rappresentata dalle associazioni che vivono il territorio da anni e lo conoscono a menadito. Questa rete ha risposto con entusiasmo al nostro invito alla vaccinazione. Stiamo facendo qualcosa di bello per chi vive in condizioni difficili e, in generale, per la collettività: l’imperativo rimane quello di vaccinare tutti”. 

Ieri sera, intanto, alla Fiera del Mediterraneo di Palermo, è arrivato un primo gruppo di cittadini della comunità bengalese per vaccinarsi. Saranno immunizzati in duecento nel giro di una settimana, a gruppi di trenta persone al giorno. La richiesta è arrivata dall’associazione onlus Life and Life, organizzazione umanitaria internazionale nata a Palermo, che si è proposta di mettere a disposizione del’hub un mediatore culturale per assistere le persone con maggiori difficoltà linguistiche nel colloquio con i medici e, in generale, nella vaccinazione.

“A nome della comunità bengalese rivolgo un sincero ringraziamento al commissario Costa – afferma la vice presidente dell’associazione onlus Life and Life, Valentina Cicirello -. La comunità bengalese conta a Palermo più di 15 mila residenti regolarmente censiti. Abbiamo lavorato settimane per coinvolgere quante più persone, specie fra i tantissimi che non parlano la nostra lingua. Per questo è stato fondamentale il lavoro dei mediatori culturali e in particolare del nostro validissimo Akhi Shamsul che non si è risparmiato, riuscendo a convincere gran parte di coloro che non si erano ancora vaccinati. In Fiera abbiamo trovato un’organizzazione impeccabile e uno straordinario senso di umanità che ha reso ancora più bella questa iniziativa”. 

LEGGI ANCHE

SGOMINATA PIAZZA DI SPACCIO A CATANIA

DATI CORONAVIRUS SICILIA DI LUNEDI’ 7 GIUGNO