Cronaca

Vaccino al ristorante: il 25 luglio #NoVacciniNo[Ri]parti alla Braciera in Villa

Proteggersi tutti, per lavorare serenamente e riappropriarsi sempre più della propria vita. Vaccinare quante più persone possibili è fin dalla prima ora la missione della struttura commissariale per l’emergenza Covid di Palermo che, insieme a Confcommercio, ha lanciato l’iniziativa #NoVacciniNo[Ri]parti: immunizzare datori di lavoro, lavoratori, loro familiari e clienti. L’assunto di base è che non può esserci vera ripresa economica, per le categorie produttive, senza un ritorno alla normalità che passa necessariamente dal vaccino: solo un’immunizzazione rapida può abbattere contagi e ricoveri. 

La struttura commissariale ha messo a disposizione delle aziende formule diverse di vaccinazione: inviare squadre di medici a immunizzare dipendenti e clienti sul posto di lavoro oppure organizzare percorsi di immunizzazione agevolata, individuali o di gruppo, all’hub della Fiera del Mediterraneo. Quest’ultima, finora, è stata la modalità più apprezzata, di cui hanno beneficiato diversi lavoratori di aziende associate a Confcommercio. 

Domenica 25 luglio, invece, saranno i medici della struttura commissariale ad andare a vaccinare lavoratori e clienti a domicilio. L’appuntamento è dalle 18 alle 24 al ristorante-pizzeria La Braciera in Villa, a Villa Lampedusa, in via dei Quartieri 104. “Abbiamo deciso di mettere a disposizione dei nostri collaboratori e clienti la location della Braciera in Villa a quanti liberamente vorranno vaccinarsi – afferma il titolare Antonio Cottone, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio Palermo -. Dopo oltre un anno di pandemia finalmente si vede, grazie ai vaccini, una luce in fondo al tunnel. Per questo vogliamo dare il nostro contributo affinché non tornino zone rosse e lockdown”.

Si inizierà nel pomeriggio dalla vaccinazione dei lavoratori, per poi passare agli avventori che vorranno approfittare dell’iniziativa. Partecipare sarà semplice, proprio come cenare e godersi la serata. Il modello sarà lo stesso già testato all’#AperiVax – aperitivo con vaccino – organizzato di recente dalla struttura commissariale per far partire le vaccinazioni nei luoghi della movida. 

Il cliente troverà sul tavolo il qr code del menu e il qr code del vaccino. Inquadrando quest’ultimo con il cellulare, verrà indirizzato alla piattaforma online della Fiera del Mediterraneo. Sempre via cellulare e restando seduto al tavolo, in attesa di mangiare, potrà prenotarsi online per vaccinarsi entro la serata, direttamente dentro il ristorante, compilando l’anagrafica e inviando la richiesta. Una mail che arriverà in pochi minuti annuncerà che è arrivato il proprio turno: a quel punto il cliente si potrà avvicinare al camper dei medici Usca parcheggiato nel locale per l’anamnesi e il vaccino e poi tornare al tavolo dagli amici. 

L’iniziativa è aperta sia a chi non ha ancora ricevuto la prima dose, sia a chi attende la seconda e comunque a tutti i lavoratori della Braciera e ai clienti seduti ai tavoli tra le 18 e le 24 del 25 luglio. Gli interessati dovranno portare la tessera sanitaria, un documento d’identità ed eventualmente, il certificato di avvenuta prima dose, se faranno la seconda alla Braciera. 

“Questa partnership con Confcommercio, che speriamo di poter replicare anche con altre realtà associative, per noi è preziosa – dichiara il commissario Covid della Città metropolitana di Palermo, Renato Costa -. Ci permette di estendere la platea dei vaccinati offrendo soluzioni su misura ai lavoratori e proposte appetibili a fasce di clientela che, per un motivo o per un altro, non verrebbero ai centri vaccinali. #NoVacciniNo[Ri]parti è in linea con la campagna di vaccinazione di prossimità fortemente voluta dalla Regione Siciliana: vaccinare ovunque. Al lavoro, nella movida, nei luoghi turistici per aumentare il più possibile il numero degli immunizzati. È l’unico modo per ridurre contagi e casi gravi e bisogna farlo subito perché più passa il tempo più il virus può mutare. Essere veloci vuol dire evitare il rischio di ritrovarsi con nuove varianti più aggressive”. 

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Redazione

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