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Usura, Solidaria presenta un libro-inchiesta a Roma. Ne pubblichiamo in anteprima uno stralcio

di redazione

PALERMO, 20 NOV – Domani, a Roma, in occasione del No Usura Day, verrà presentato “Contrappunto in tempo di crisi. Inchiesta a più voci su Racket e Usura” (a sinistra, un particolare della copertina). Il libro, curato da Giovanni Abbagnato e Salvatore Cernigliaro, è edito dalla cooperativa palermitana Solidaria.

Al suo interno, le interviste raccolte da un gruppo di giornalisti. Tra di loro, anche Barbara Giangravè, che – all’inizio di novembre – ha cominciato a scrivere per SiciliaNews24.it

Barbara ha intervistato Vito Rinaudo, amministratore delegato di Fideo Confcommercio.

Grazie al consenso della Cooperativa Solidaria, siamo in grado di pubblicare – in anteprima – l’intervista a firma della nostra giornalista, così come è stata già pubblicata nel libro.

Vito Rinaudo, già rappresentante di strumenti musicali, è l’amministratore delegato di Fideo Confcommercio. Fa parte anche della Giunta e del Direttivo di Confcommercio Palermo e riveste il ruolo di Presidente dell’Associazione Provinciale Agenti e Rappresentanti di Commercio e di Vice Presidente dell’Associazione Provinciale Commercianti del Terziario Innovativo. Nel suo ufficio, al tredicesimo piano del palazzone di via Amari che ospita la Camera di Commercio, si gode una splendida vista sul porto di Palermo che lui, pur piacendogli molto, non manca di criticare, “per la mancanza di progettualità che regna sovrana in questa città” dice. Vito Rinaudo ci ha aperto le porte del suo quartier generale…

CONSORZIO DI GARANZIA COLLETTIVA DEI FIDI (CONFIDI): STRUMENTO DI LIBERTÀ ECONOMICA DA AGGIORNARE E POTENZIARE
Intervista a Vito Rinaudo
di Barbara Giangravè 

Giangravè: Direi di cominciare dal principio. Cos’è Fideo Confcommercio?
Rinaudo: Fideo Confcommercio è un Confidi, un consorzio italiano di garanzia collettiva dei fidi, che svolge attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell’accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati allo sviluppo delle attività economiche e produttive.
Giangravè: Quando è nato quello di Palermo?
Rinaudo: È nato nel 1996, grazie alla legge sulla prevenzione dell’usura. Gli imprenditori che ne fanno parte (più di 5mila), mettono a disposizione gli uni degli altri delle somme di denaro per aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà, intervenendo nei confronti di aziende meritevoli che si sono viste rifiutare dei finanziamenti dalle banche. Ma il nostro lavoro, già difficile di per sé, è stato ulteriormente complicato dalla burocratizzazione della legge. Giangravè: Perché?
Rinaudo: Perché, per esempio, non si può concedere un finanziamento a un imprenditore a rischio usura. L’imprenditore, infatti, dopo il rifiuto della banca non può ottenere i soldi dal fondo.
Giangravè: Ma è il classico caso del cane che si morde la coda. Così non è come se lo spingeste tra le braccia degli usurai?
Rinaudo: Esattamente. Lì dove dovrebbe vigere la regola del buon senso, sono invece le regole bancarie a dettare legge. A proposito di legge, quella sulla prevenzione dell’usura è stata ulteriormente complicata dal 2002, da quell’eccessiva burocratizzazione di cui parlavo poc’anzi.
Giangravè: Ha fatto delle richieste per ovviare a questo problema?
Rinaudo: Sì. Ho detto che vorrei un tavolo con la Prefettura e le banche per valutare, insieme, di volta in volta, la concessione dei finanziamenti.
Giangravè: Immagino che non l’abbia ancora ottenuto…
Rinaudo: No. E le dirò di più. Io sono del parere che un imprenditore in difficoltà non abbia bisogno solo di soldi, ma anche di psicologi e consulenti. Si tratta di un essere umano, che può sbagliare. Come noi.
Giangravè: Che intende?
Rinaudo: Ci è capitato di aiutare aziende che, poi, non ce l’hanno fatta. Nei casi più estremi, le aiutiamo a chiudere senza aggiungere ulteriori danni ai danni già provocati.
Giangravè: Parla di danni provocati solo dall’usura o anche dall’estorsione?
Rinaudo: L’estorsione non rientra tra le cose di cui ci occupiamo, ciò nonostante riceviamo sempre il report della Prefettura di Agrigento, perché abbiamo una convenzione con loro. Questi sono problemi che si combattono dando delle risposte di qualità. Ognuno deve svolgere al meglio il proprio compito. Ma le banche continuano a nascondersi dietro le loro sovrastrutture.
Giangravè: Riguardo alle forme di associazionismo antiracket e antiusura, qual è la sua opinione?
Rinaudo: Penso che l’associazionismo non debba essere elitario e debba privilegiare il lavoro fatto in silenzio, più attento alla sostanza che all’immagine. delle cose. Il mondo dell’associazionismo, ha conosciuto certamente diverse fasi e indubbiamente ha avuto il grande merito di risvegliare le coscienze. Tuttavia, bisogna vigilare sulla possibile, anche involontaria, perdita di riferimento all’ispirazione iniziale.
Giangravè: Crede sia questo il segreto di una “risposta di qualità”?
Rinaudo: Anche. personalmente, nonostante la mia attività di rappresentante di strumenti musicali, dal 2002 svolgo il mio lavoro per Fideo Confcommercio per il solo piacere di farlo. Ho cominciato come volontario, rimettendoci anche di tasca. Poi ho cominciato a essere stipendiato per questo, ma non ho mai smesso di provare piacere per quello che faccio.

Barbara Giangravè

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