Ustica: a rischio l’ordine pubblico

A rischio l’ordine pubblico e gli standard sanitari a Ustica. A lanciare l’allarme e’ il sindaco Aldo Messina, che ha inviato una nota al prefetto di Palermo e al presidente della Regione…

di redazione

Palermo, 5 gen. – A rischio l’ordine pubblico e gli standard sanitari a Ustica, in provincia di Palermo. A lanciare l’allarme è il sindaco Aldo Messina, che ha inviato una nota al prefetto di Palermo e al presidente della Regione, dopo lo stop del servizio di trasporto merci via nave e del rifornimento idrico attraverso i dissalatori in tutte le isole minori della Sicilia.

La convenzione, infatti, è scaduta lo scorso 31 dicembre e, denuncia il primo cittadino, “dobbiamo prendere atto, con dolore, che sia le forze politiche (di ogni colore) che gli organi d’informazione non ritengono importante affrontare le problematiche delle isole minori allorquando queste non si verifichino nei mesi estivi”.

 

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Messina, che sottolinea come entrambi i servizi siano stati sinora erogati “in regime di emergenza (cassonetti della spazzatura che viaggiano con i passeggeri, doppie corse della stessa motonave)”, spiega di non essere in grado “da oggi di garantire nè l’ordine pubblico nè il mantenimento degli standard sanitari, poichè il mancato approvvigionamento di carburante determinerà il blocco dei mezzi pubblici, privati e di pronto soccorso nonchè la sospensione della produzione di energia elettrica e il funzionamento dei dissalatori (che peraltro non opererebbero ugualmente perchè è scaduta anche la convenzione per il loro funzionamento)”.

“Impossibile anche – aggiunge il primo cittadino – il trasporto di medicinali, bombole di gas e di ossigeno per i malati. Ciliegina a condire la torta del fallimento della politica nei confronti delle isole minori il denunciare che i cassoni stagni da adibirsi al trasporto di rifiuti in garanzia delle norme igienico sanitarie nelle navi di linea e acquistati in agosto dalla Regione siciliana a Chieti (dove sembra avesse sede l’unica ditta che poteva fornire immediatamente, in agosto, questi mezzi) – conclude – non sono mai giunti a destinazione”.