Urso “Resettare completamente l’Iwf e la sua costituzione”
ROMA (ITALPRESS) – “Cambiate entro due anni o fuori dai Giochi di Los Angeles”. Di ieri le dure parole del presidente del Cio, Thomas Bach, che avvisa il sollevamento pesi, escluso dal primo programma delle Olimpiadi del 2028. Serve una risposta chiara.
Ce l’ha Antonio Urso, presidente Fipe, per 12 anni numero uno Iwf, che in tempi non sospetti aveva delineato gli scenari internazionali di questa disciplina e che oggi si propone nuovamente come la migliore risorsa e forse unica a questo punto, per uscire da questa situazione melmosa. “Bisogna resettare completamente l’Iwf e la sua costituzione. Non è una possibilità, è un dovere – ammonisce Urso – Oggi siamo qui a ragionare se c’è un barlume di speranza affinché questo sport possa essere recuperato. Credo purtroppo che il margine di trattativa non sia ampio e che dentro questo margine ci sia un necessario cambio della governance della federazione internazionale, ma soprattutto un cambio della cultura di questo sport che è rimasto troppo vecchio nelle radici e nel modo di concepirlo.
Va completamente resettato, a partire dalla sua costituzione fino al modo in cui si organizzano le competizioni”. E ancora: “Le chiacchiere stanno a zero: gli sport olimpici sono 28, tre sono stati messi in discussione, due sono entrati nel programma, quindi, c’è posto solo per un altro. Ieri sera ho avuto modo di parlare direttamente con il presidente del Coni e membro Cio, Giovanni Malagò, il quale mi ha ribadito che non si tratta di un semplice ‘warning’ da parte del Comitato Olimpico Internazionale”. Prossimo passo sono le elezioni di marzo: dopo averle rimandate nel mese di dicembre, l’Iwf le ha calendarizzate tra tre mesi e Urso è tra i candidati alla presidenza.
“Una volta trovato un gruppo di lavoro con visione e capacità di rinnovare l’Iwf, va letteralmente spianata la costituzione e riscritta; vanno ripensate sia l’organizzazione del sollevamento pesi che l’intera disciplina. C’è necessità di un cambio culturale del sistema. Siamo a un bivio: una è la strada del ‘non ritorno’ – termina Urso – l’altra ci consentirebbe di iniziare a fare qualcosa di nuovo per questo sport e di dare una risposta concreta al Cio”.