Un uomo, affetto da una grave patologia è morto in casa a Lipari dopo aver chiamato, l’unica ambulanza dell’isola che in quel momento era occupata in un’altra emergenza.
Scoppia così l’ennesima polemica contro l’assistenza sanitaria dell’isola, che soffre una gravissima carenza d’organico nel piccolo ospedale e la presenza di un’unica ambulanza, insufficiente per le esigenze assistenziali della popolazione.
La vittima si chiamava Giuseppe Pace e soffriva di problemi respiratori. Quando il mezzo di soccorso è arrivato nella sua abitazione per lui non c’era più nulla da fare.
Il medico di famiglia, che intanto si era recato in casa del paziente, aveva tentato inutilmente il massaggio cardiaco.
A raccontare la vicenda sono i familiari dell’uomo, pensionato e padre di cinque figlie. “Non sappiamo se mio cognato sofferente di patologie serie, si poteva salvare, se fosse arrivata in tempo l’ambulanza – dice il cognato Angelo Merlino – E’ normale che un ospedale, alla luce anche della recente tragedia della giovane Lorenza Famularo, continui ad avere in servizio una sola ambulanza?”.
Per molti l’ennesima tragedia legata a quella dello scorso agosto quando una giovane è morta a Lipari dopo essere stata visitata più volte al pronto soccorso dell’isola e congedata con prescrizioni mediche che sono risultate inadeguate.
Dopo la morte della ragazza la Regione aveva garantito l’invio di una seconda ambulanza, ma il mezzo non è ancora arrivato.
Il direttore della centrale 118 del bacino di Messina, Dino Alagna, in riferimento all’intervento nell’isola di Lipari relativo al cittadino deceduto ha dichiarato che “La procedura adottata è rientrata nei tempi e nei modi previsti. In particolare, dopo la chiamata di soccorso da parte dei familiari del paziente (affetto da una grave patologia) la Centrale 118 ha inviato da subito sul posto il personale della Guardia medica locale che ha assistito con manovre rianimatorie il paziente”.
“L’ambulanza è intervenuta in casa dell’uomo sette minuti dopo la partenza dall’ospedale di Lipari, dove era stata accompagnata un’altra paziente assistita in codice rosso – aggiunge – Tale prassi rientra nelle abituali linee guida di soccorso vigenti in tutta la nazione. Al momento dell’arrivo del mezzo del 118, l’uomo è stato trasportato presso il pronto soccorso dell’ospedale dove è deceduto successivamente”.
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