Università di Catania per migranti e rifugiati: l’Ateneo presenta le proprie attività di studio, supporto e responsabilità sociale.
Accoglienza e integrazione, benessere, formazione e apprendimento, luoghi e spazi, supporto agli operatori che ogni giorno si occupano di assistere migranti e rifugiati che approdano sulle coste italiane.
Cosa fa l’Università di Catania su questi fronti, e qual è la sua responsabilità sociale?
Questi i temi portanti della tavola rotonda dal titolo “La responsabilità sociale dell’università. L’ateneo catanese per i rifugiati e i migranti”, promosso dal centro di ricerca di Ateneo sul Community Engagement (CUrE) che si terrà mercoledì 4 luglio, a partire dalle 9, nell’aula magna del Palazzo centrale.
Obiettivo dell’iniziativa, che è esplicitamente aperta alla comunità e al territorio, è promuovere la costituzione di una rete formale a supporto delle azioni che l’Ateneo di Catania realizza e potrà realizzare nel futuro su questo terreno, operando innanzitutto una ricognizione pubblica delle attività che l’Università sta già mettendo in atto per rispondere ai bisogni che emergono dalla società e per assolvere le importanti funzioni connesse al Public engagement e alla Terza Missione.
L’incontro – che sarà aperto dagli indirizzi di saluto del rettore Francesco Basile, del direttore generale Candeloro Bellantoni e del dirigente dell’Area della Terza Missione Armando Conti e introdotto dalle docenti Roberta Piazza (CUrE Unict) e Giovanna Del Gobbo (Università di Firenze) – costituirà pertanto l’occasione per mappare le diverse iniziative già realizzate in seno all’Ateneo e definire un piano di azione organico e coordinato su ciò che l’università potrebbe fare per sostenere rifugiati e migranti nel nostro territorio.
Seguiranno le cinque sessioni tematiche su “Accoglienza e integrazione”, “Benessere”, “Formazione e apprendimento”, “Luoghi, spazi”, “Operatori”, alle quali prenderanno parte numerosi tra docenti, funzionari e rappresentanti di istituzioni e associazioni, confrontandosi sull’arcipelago di iniziative già avviate in diversi settori.
Tra questi Maurizio Avola, Teresa Consoli, Guido Nicolosi, Carlo Colloca, Francesca Longo, Stefania Panebianco (Scienze politiche e sociali), Mario Raspagliesi (Associazione Terra Amica Onlus), Augusto Gamuzza, Santo Di Nuovo (Scienze della Formazione), Carmela D’Agostino (CoPE), Francesco Mannino (Officine culturali), Stefano Principato (Cri Catania), Antonella Agodi (Scienze mediche, chirurgiche e Tecnologie avanzate "G.F. Ingrassia"), Luciano Nigro (Lila Catania), Mariangela Gulisano (Medicina clinica e sperimentale), Giuseppe Caruso (Area della Didattica Unict), Erika Magnano (Unità di Coordinamento interno nei rapporti con il CNVQR Unict), Maurizio Caserta (Economia e Impresa, associazione Mediterraneo Sicilia Europa), Rosaria Sardo, Alessandro De Filippo (Scienze umanistiche), Santino Lo Presti (Cpia Agrigento), Sebino Scaglione (cooperativa Passwork), Angela Lupo (Consiglio italiano rifugiati), Giovanni Salvaggio (associazione Wartoy), Filippo Gravagno (Ingegneria civile e architettura, LabPEAT), Elisa Privitera (Trame di quartiere), Daria Motta e Souadou Lagdaf (SDS di Lingue e letterature straniere di Ragusa), Adriana Di Stefano (Giurisprudenza), Mariano Sciacca (presidente di sezione del Tribunale di Catania), Emiliano Abramo (Comunità di Sant’Egidio), i senatori accademici Barbara Pennisi e Paolo Rizzo. Concluderanno i lavori i docenti Giuseppe Mancini e Francesca Longo (CUrE), Massimo Oliveri (delegato del rettore per la disabilità e DSA), Rosario Sinatra (delegato alle Politiche di sviluppo nel bacino del Mediterraneo).
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