Università, addio a queste lauree: le hanno abolite da tutti gli ordinamenti | “Hai perso anni della tua vita”

Questa novità potrebbe stravolgere la vita di molti studiosi.
Nel mondo contemporaneo, laurearsi rappresenta ancora un passo fondamentale per accedere a molte opportunità lavorative. Sebbene il mercato del lavoro sia in continua evoluzione, il titolo universitario resta per molte aziende un requisito di base per la selezione dei candidati, soprattutto in ambiti tecnici, scientifici e professionali.
La laurea offre non solo competenze teoriche, ma anche strumenti di analisi, metodo di studio e capacità di risoluzione dei problemi che si rivelano utili in qualsiasi contesto lavorativo. Inoltre, frequentare l’università aiuta a sviluppare soft skills come la comunicazione, la gestione del tempo e il lavoro in team.
Nonostante la crescita delle alternative formative, come corsi professionali o bootcamp digitali, un titolo universitario garantisce spesso maggiori possibilità di crescita e stabilità economica nel lungo termine. Le statistiche confermano che, in media, i laureati hanno salari più alti e tassi di disoccupazione più bassi.
Laurearsi, però, non deve essere visto come un traguardo fine a sé stesso, ma come uno strumento da valorizzare. In un mondo competitivo e dinamico, la formazione continua e l’adattabilità restano indispensabili per costruire un percorso professionale solido e duraturo.
Addio alla discussione tradizionale
La cerimonia della laurea, così come l’abbiamo sempre conosciuta, sta cambiando. Veronica Nicoletti, neo dottoressa in Scienze Pedagogiche, ha discusso la sua tesi interamente attraverso un avatar AI, da lei progettato e addestrato. L’argomento del suo elaborato, “Educare all’Intelligenza Artificiale, educare l’Intelligenza Artificiale: mitigazione dei Bias”, è stato così dimostrato nella pratica, in una discussione condotta virtualmente davanti alla commissione, mentre lei assisteva in aula come semplice spettatrice.
L’avatar non solo ha esposto la tesi, ma ha risposto in autonomia alle domande dei professori, replicando anche le espressioni e i gesti della studentessa, grazie a un addestramento basato sulle sue caratteristiche fisiche e comportamentali. Persino l’abbigliamento scelto da Veronica è stato guidato dall’elaborazione visiva dell’avatar.

L’Intelligenza Artificiale tra tesi e apprendimento
Il progetto ha ricevuto il pieno sostegno dei docenti, che lo hanno seguito con interesse nei quattro mesi di sviluppo. L’intera carriera accademica di Veronica è stata integrata nel modello AI, al fine di educarlo a sostenere un discorso coerente e articolato.
Questa tesi sperimentale apre la strada a un futuro in cui gli avatar personalizzati potranno affiancare gli studenti nel loro percorso formativo, migliorando l’apprendimento grazie a interazioni su misura. La professoressa ha sottolineato come questa visione possa ispirare nuove generazioni, sancendo di fatto l’addio alla laurea classica, sostituita da un’esperienza sempre più mediata dalla tecnologia.